Mentre aria calda, di lontane origini sub-tropicali continentali, risale in direzione della Russia europea e della regione degli Urali, sulla Siberia centro-orientale, fra l’altopiano della Siberia centrale e l’altopiano della Siberia orientale, lo scivolamento di un blocco di aria molto fredda, d’estrazione artica continentale, sta riportando freddo e persino nevicate, a tratti localmente anche abbondanti. Questa ondata di freddo tardiva si è sviluppata lungo il bordo più orientale del promontorio anticiclonico di blocco che da giorni staziona fra la Russia europea e la regione degli Urali.
Questa figura anticiclonica spingendosi fino alle coste artiche, con un cuneo anticiclonico, ha aspirato aria piuttosto fredda che dal mar di Kara è scivolata fino al cuore della Siberia centrale, tramite l’attivazione di una fredda ventilazione dai quadranti settentrionali.
In qualche caso lo sfondamento dell’aria fredda e pesante, discendente dall’altopiano della Siberia orientale, è stato accompagnato da venti sostenuti dai quadranti settentrionali e spettacolari rovesci e temporali di neve che hanno interessato diverse regioni della Siberia centrale. In particolare nevicate piuttosto intense hanno colpito la regione montuosa dell’Altaj, dove fino a pochi giorni stagnava aria molto mite, con termometri ad oltre i +18°C +20°C.
Ma anche nel sud della Siberia, poco lontano dal confine con il Kazakistan, l’aria fredda, dilagando verso le steppe, ha causato rovesci di neve e temporali. Sono stati proprio questi forti contrasti termici, fra l’aria molto fredda in sfondamento da N-NO e NO, sopra quella decisamente più mite preesistente da giorni nei medi e bassi strati, ad aver prodotto i moti convettivi (correnti ascensionali in seno alla colonna d’aria) che hanno agevolato la formazione di questi annuvolamenti cumuliformi, responsabili di questi rovesci e temporali di neve.
Tali nubi cumuliformi, sviluppandosi nel pieno dell’avvezione fredda, dove lo “zero termico” è scivolato al di sotto dei 500 metri, hanno dato la stura a nevicate e rovesci di neve che hanno raggiunto il piano. Addirittura in alcune città come a Krasnoyarsk, centro ubicato sulle rive del fiume Enisej, nel cuore della Siberia centrale, si è verificata una vera e propria tormenta di neve che in poche ore ha scaricato al suolo oltre 28 cm di neve fresca. L’intensa nevicata ha prodotto notevolissimi disagi alla circolazione stradale e ferroviaria, in più tratti interrotta a causa dei consistenti accumuli di neve fresca e della caduta di diversi alberi, sotto il peso del manto nevoso.
Ma accumuli superiori ai 30 cm si sono registrati in altre aree del Territorio di Krasnojarsk, dove si sono verificati intensi rovesci di neve che hanno accompagnato la discesa dell’avvezione d’aria fredda di origine artica. Molte zone della taiga, dopo il disgelo di fine Aprile, ora si presentano nuovamente innevate di fresco, con accumuli nivometrici anche piuttosto abbondanti. Oltre a Krasnoyarsk nei giorni scorsi la neve ha fatto la sua comparsa anche in altre città e località siberiane, come Novosibirsk e la città di Kemerovo che sono tornate a tingersi di bianco.