Una storia malinconica e commuovente che arriva dal Kenya, in particolare dalla riserva di Ol Pejeta: qui, un rinoceronte settentrionale bianco, una sottospecie della più ampia categoria di rinoceronti bianchi, viene sorvegliato a vista per 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Il motivo è semplice ed anche abbastanza intuibile: questo particolare esemplare è l’ultimo maschio della sua specie ed i ranger armati che lo circondano svolgono il compito fondamentale di difenderlo dai bracconieri, per i quali Sudan, questo il nome dell’animale, costituisce una succulenta preda. Proprio per questo motivo, a Sudan è stato addirittura asportato il corno, per renderlo sempre meno appetibile agli occhi dei famelici mercanti contrabbandieri.
Nella riserva insieme a lui, due esemplari femmine di rinoceronte bianco, con i quali Sudan è giunto in Kenya da uno zoo della Repubblica Ceca. È triste pensare che fino ad ottobre del 2014 vi era un altro esemplare maschio, Suni, più giovane di Sudan, su cui erano riposte le speranze di riproduzione e continuazione della specie. Suni, infatti, aveva 34 anni, era quindi più probabile che si riproducesse. Sudan, al contrario, ha già superato i 40 anni: un’età in cui è piuttosto improbabile che si accoppi con una delle femmine rimaste, visto che l’età media di questi animali va dai 40 ai 50 anni circa.
La vita di Sudan rappresenta quindi un bene prezioso, ma gli operatori della Riserva sono consci dell’impossibilità di dare continuità alla specie del rinoceronte bianco, che quindi è destinata a scomparire. Una storia triste che ci dimostra come la spregiudicatezza umana continui a mettere in serio pericolo la biodiversità.