Maggio è il mese che segna l’inizio della stagione calda nelle regioni caratterizzate dai climi continentali. Proprio in questo periodo dell’anno, grazie al progressivo allungamento delle giornate e all’aumento della luce solare, si inizia a registrare un graduale riscaldamento delle terre emerse, con l’emergere dei primi tepori di stagione. Anche lungo le immense distese siberiane e sulle steppe dell’Asia centrale, dopo il lungo periodo di gelo invernale, si verifica un graduale riscaldamento che tra la fine di Aprile e Maggio segna il passaggio alla stagione calda. Le temperature cominciano pian piano ad aumentare, mentre la portata del gelo va sempre più a ridursi.
In molte città e villaggi della Siberia la colonnina di mercurio durante le ore centrali del giorno comincia a spingersi ben oltre la soglia dei +5°C +10°C, portandosi su valori nettamente positivi dopo il lungo letargo invernale. Segno che l’aumento termico, indotto dalle cause sopra spiegate, sta cominciando ad interessare buona parte dell’area siberiana, la quale comincia ad uscire dal lungo letargo invernale.
Il progressivo riscaldamento del terreno e l’aumento dei valori termici nei bassi strati, sono tutti fattori che vanno ad inibire la struttura anticiclonica d’origine termica sin dal proprio interno, favorendo un conseguente indebolimento fino al suo definitivo collasso, ben evidenziato dalle mappe che rappresentano i valori barici a livello del suolo.
Non per caso proprio nelle ultime due settimane un considerevole aumento dei valori termici si è registrato fra la Russia europea, l’area degli Urali e il bassopiano della Siberia occidentale, dove sono affluite masse d’aria più calde, dai quadranti occidentali e sud-occidentali, che scorrevano lungo i margini settentrionali del promontorio anticiclonico, piuttosto vasto, che dalle ex Repubbliche Sovietiche dell’Asia centrale si estende fino all’ovest della Mongolia e alla Siberia meridionale.
Il ramo discendente del blocco anticiclonico, che con il proprio asse principale dalle ex Repubbliche Sovietiche dell’Asia centrale si elonga fino alla Lapponia, lì dove scorrono le fredde correnti settentrionali a tutte le quote, si stabilirà poco più ad est, sulla Siberia centrale, al di là degli Urali. Ma nonostante la ventilazione settentrionale anche sull’altopiano della Siberia centrale le temperature saranno destinate ad aumentare, portandosi su valori positivi, a causa della prolungata insolazione diurna, che ora comincia a scaldare maggiormente il terreno, facendo lievitare il campo termico e sciogliendo le masse nevose accumulate al suolo durante il lungo periodo invernale.
In varie località la colonnina di mercurio riuscirà ad oltrepassare la soglia dei +8°C +10°C, localmente anche più, nelle ore centrali del giorno. Ma se una larga fetta di Siberia comincia a riscaldarsi, entrando nella fase matura della stagione calda, un’altra parte deve ancora fare i conti con un inverno ancora duro a morire, malgrado siamo già entrati nella seconda decade del mese di Maggio. L’aria più fredda e pesante (di matrice polare continentale), invece, resiste bene sui territori della Siberia centro-orientale, in particolare nella parte più settentrionale della Repubblica di Jacuzia e sull’altopiano della Siberia centrale, dove ancora il consistente innevamento dei terreni produce un effetto “Albedo” capace di mantenere uno strato di ara ancora molto fredda, con valori nettamente sotto i +0°C, in prossimità del suolo.
Ad esempio, in diverse città e villaggi della Siberia centrale, le temperature continuano a mantenersi sotto la soglia dello “zero termico”, grazie alla presenza di un consistente innevamento che impedisce al terreno di scaldarsi, con la persistenza di uno strato di aria molto fredda e pesante, molto duro da scalfire. Su questi settori, in particolare sul nord della Jacuzia e sull’altopiano della Siberia centrale, il freddo e le nevicate si accompagneranno fino all’inizio di Giugno.
In questi giorni il passaggio di diverse depressioni extratropicali a carattere freddo, legate al “lobo siberiano” del vortice polare, ha anche causato anche intense fasi di maltempo, con forti nevicate accompagnate da venti intensi e temperature scese fin sotto i -8°C -10°C. Nei prossimi giorni altre nevicate, a tratti anche intense, sono attese fra il nord della Siberia centrale e la Jacuzia, dove la primavera finora neanche si è vista arrivare.
Solo verso metà Giugno anche qui la stagione calda riuscirà ad avere la meglio, seppur per un periodo di tempo alquanto limitato. Specialmente quest’anno, con un vortice polare troposferico che rimane molto instabile, e con un “lobo siberiano” particolarmente attivo pronto a scivolare ulteriormente di latitudine, in direzione dell’altopiano della Siberia centrale nel corso dei prossimi giorni, “avvettando” diversi nuclei di aria polare continentale che a più riprese si verseranno sul bassopiano della Siberia occidentale, fino a raggiungere l’area degli Urali, determinando un brusco calo delle temperature accompagnato dal ritorno della neve, fino a quote pianeggianti, fra la parte più settentrionale del bassopiano della Siberia occidentale e l’altopiano della Siberia centrale.