La primavera arretra alle alte latitudini: freddo e nevicate fra Siberia e Scandinavia

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La primavera sembra compiere un passo indietro alle alte latitudini. Negli ultimi giorni freddo e neve sono tornati a conquistare terreno, specialmente sul nord della penisola Scandinava, in Lapponia, così come più ad est sul nord della Siberia centro-occidentale, dove da ieri si susseguono forti rovesci di neve, accompagnati da venti sostenuti dai quadranti settentrionali che stanno determinando un notevole calo termico. Tutto merito dell’attuale debolezza del vortice polare, messo in crisi dal “final warming” di fine Marzo. Attualmente la figura del vortice polare troposferico, dopo lo “split” di Aprile, la ritroviamo spezzettato in ben tre differenti “lobi”, distribuiti a sua volta fra l’Artico norvegese, la costa artica della Siberia centro-occidentale, mentre l’ultimo più debole lo troviamo in azione a ridosso dell’isola di Baffin, sull’Artico canadese orientale.

Al momento il “lobo siberiano”, quello presente sul nord della Siberia centrale, con una profonda depressione extratropicale riempita di aria gelida d’estrazione artica in costante invorticamento, risulta quello più intenso, capace di dispensare intense nevicate su buona parte del settore più settentrionale della Siberia centro-occidentale, fra il bassopiano della Siberia occidentale e l’altopiano della Siberia centrale.

plot002_f96Attorno a questa vasta circolazione depressionaria, a cui si associano diversi nuclei di vorticità positiva in quota, alcuni anche parecchio intensi, ruotano diversi sistemi frontali a carattere freddo che dispensano precipitazioni a prevalente carattere nevoso fra il nord del bassopiano della Siberia occidentale e l’altopiano della Siberia centrale. Proprio nella giornata di ieri il ramo freddo del sistema frontale, associato al ciclone extratropicale freddo, dalla penisola di Gyda si è spinto in direzione della penisola di Tajmyr e l’altopiano della Siberia centrale, interessando il Territorio di Krasnojarsk con nevicate diffuse e autentici rovesci nevosi, accompagnati da sostenuti venti, in prevalenza dai quadranti settentrionali.

Si nota la presenza di un vortice polare disturbato con i vari "lobi" alla deriva fra la Siberia e l'Artico canadese
Si nota la presenza di un vortice polare disturbato con i vari “lobi” alla deriva fra la Siberia e l’Artico canadese

In molti casi le nevicate sono state accompagnate dal fenomeno dello “scaccianeve basso”, che oltre a ridurre la visibilità ha creato degli accumuli eolici (la cosiddetta “neve ventata”) nei punti più ridossati alla ventilazione. Ma nei prossimi giorni anche il “lobo scandinavo”, attualmente localizzato fra le Svalbard e il mare di Barents, farà parlare di sé, riportando il freddo e la neve su buona parte della Lapponia, con nevicate che torneranno ad imbiancare i boschi e le foreste fra il nord della Norvegia e della Svezia settentrionale. Le nevicate e gli accumuli più consistenti sono attesi fra il Finmarks norvegese e il nord della Lapponia, dove le temperature, grazie anche all’innevamento piuttosto fresco, scenderanno di poco sotto la soglia dei +0°C. Gelate di debole e moderate intensità, durante le ore notturne, si potranno registrare in diverse località interne della Lapponia.

plot008_f30Questa struttura depressionaria, inoltre, supportata nella media troposfera da un grosso nucleo di aria molto fredda d’estrazione artica marittima, nel corso della prossima settimana elongherà una saccatura a carattere freddo fino all’Europa centrale, pronta ad “avvettare” lungo il proprio bordo più occidentale aria fredda polare marittima che fra lunedì e martedì raggiungerà nuovamente l’Europa centrale, causando un nuovo drastico calo delle temperature, ben al di sotto delle tradizionali medie per il periodo. Probabilmente questa nuova avvezione fredda, di origine polare marittima, contribuirà a spingere il campo termico su valori anche di -3°C -4°C inferiori rispetto alle medie del periodo in tutta la penisola Scandinava e su gran parte dell’Europa centrale, con una seconda decade di Maggio pronta a chiudere su valori ampiamente sotto la media.

Rwavn601Ma non bisognerà stupirsi più di tanto se il mese di Maggio, finalmente, riuscirà a chiudere con delle anomalie termiche negative, localmente anche significative, dopo un lunghissimo periodo di anomalie termiche positive, che andava avanti sin dalla scorsa estate, senza alcuna tregua. Finché il vortice polare continuerà a rimanere debole e dovremo disturbato nelle prossime settimane dovremo continuare a fare i conti con nuovi affondi freddi fino al cuore dell’Europa e del bacino del Mediterraneo, con il proseguo di queste condizioni di spiccata instabilità, tipica della tarda primavera.

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