La Vespa velutina mette a rischio l’apicoltura: si moltiplicano le azioni per combatterla

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La vespa velutina, conosciuta anche come “Calabrone asiatico” o “Calabrone a zampe gialle”, una specie di vespa proveniente dall’Asia sud orientale e che si sta espandendo anche in Europa, mette a rischio l’apicoltura in diversi stati europei. Le ultime notizie parlano di una sua estensione nelle regioni settentrionali della Spagna, dove ha trovato il clima ideale per diffondersi: umido e piovoso.

Giunta in Francia nel 2004, la vespa velutina si è rapidamente diffusa in Europa fino a raggiungere Belgio, Spagna, Portogallo e Italia (dove è stata segnalata per la prima volta nel 2012). Questa vespa, tipico esempio di “specie aliena” che si estende in un areale non suo a causa dell’azione umana, sta causando non pochi problemi all’apicoltura. E’ una predatrice di api, poiché le larve sono nutrite con proteine ricavate da artropodi e causa gravi danni agli alveari: inoltre è piuttosto aggressiva nei confronti degli insetti impollinatori in particolare. 

Per questo l’Unione Europea ha avviato una campagna di distruzione dei nidi. Le iniziative per la lotta a questo pericolo insetto – che non costituisce un rischio particolare per gli esseri umani, non più della vespa comune – si vanno estendendo. 

A fine maggio ad esempio, il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e sotto l’egida della Regione Liguria, organizza un corso di formazione per operatori addetti alla neutralizzazione di vespa velutina. Molte iniziative di questo tipo, così come informazioni sulla lotta al calabrone asiatico e supporto per segnalare la presenza di nidi, sono presenti sul sito “Vespa velutina”, raggiungibile qui.

 

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