Ladri: ecco quali strategie usano e come è possibile confonderli

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David Robson, giornalista della BBC, si è immedesimato, per un giorno, in un ruolo decisamente singolare: quello di un topo d’appartamento, di cui ha raccontato sapientemente pensieri, azioni, meccanismi e logiche, utilizzando un programma di realtà virtuale messo a punto da Claire Nee, psicologa forense dell’Università di Portsmouth, in Inghilterra, che da anni studia i comportamenti di ladri professionisti. Le ricerche di Nee si sono svolte “sul campo”: sono infatti stati gli stessi ladri a parlarle delle loro esperienze, delle tattiche più utilizzate, delle strategie che è preferibile utilizzare e quelle invece da evitare.

Non solo testimonianze, anche veri e propri fatti: lo studio infatti è continuato con la simulazione di un colpo: una casa di proprietà della polizia, riempita di oggetti di valore, ha costituito lo strumento privilegiato tramite cui proseguire la ricerca. I ladri, muniti di telecamere posizionate sulla fronte ed accompagnati da studenti estranei al settore, sono stati “sguinzagliati” nell’appartamento, simulando un vero furto. Sono venute alla luce profonde differenze tra il modo di agire dei malviventi e quello degli studenti. Tante le strategie inaspettate e le tattiche “raffinate”, improntate più sulla qualità degli oggetti rubati che sulla quantità.

ladroLo studio, oltre a rappresentare un valido approccio alla psicologia di coloro che rubano per vivere, può costituire anche un monito per tutti coloro che non vogliono essere oggetto di visite sgradite. Le modalità di azione dei ladri più esperti, infatti, sono emerse come abbastanza simili tra loro, caratteristica che ci permette di evitare taluni errori, anche comuni, nella gestione delle nostre case. Innanzitutto, al contrario di quanto si potrebbe pensare, un ladro esperto agisce di solito secondo logiche cognitive ben precise, badando alla qualità degli oggetti, spesso piccoli e di valore, per trasportarli più agevolmente. Sono i beni meno soggetti al deprezzamento ad essere favoriti, quindi presumibilmente si tenderà a preferire i gioielli agli articoli di elettronica.

L’esperienza fornisce poi anche una maggior consapevolezza della topografia degli appartamenti e delle possibili vie di fuga delle case. Ecco perché, secondo Nee, gli allarmi non rappresentano un metodo di difesa infallibile delle nostre dimore. I malviventi più esperti, infatti, non si fanno intimidire dalla sirena, consci del fatto di avere a disposizione ancora diversi minuti (circa venti, secondo le statistiche) prima che i vicini si accorgano della presenza anomala e chiamino la polizia.

Quali sono invece le strategie più efficaci contro i topi d’appartamento? Pare che non ci sia nulla che metta in fuga un ladro come la possibilità di incappare nel padrone di casa, il terrore che l’appartamento non sia vuoto. In questo senso, registrare il rumore dei passi o del phon acceso, da mettere in sottofondo prima di uscire, potrebbe convincere il ladro a ritornare sui propri passi. Anche disseminare i propri beni più preziosi in stanze inaspettate può confondere la mente dei malviventi. E ancora, si deve sempre cercare di dare l’impressione di non lasciare la casa incustodita: un’azione utile, in tal senso, potrebbe essere quella di fingere di parlare con un ipotetico familiare prima di chiuderci la porta alle spalle. Non si sa mai, infatti, chi potrebbe osservarci da lontano.

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