Il primo studio al mondo attivato in Italia sul mesotelioma il NIBIT MESO-1, che utilizza due farmaci immunoterapici che agiscono su fasi distinte dell’attivazione della risposta immunitaria per combattere il tumore. La sperimentazione è stata illustrata da Luana Calabrò, immunooncologa del’equipe dell’unità operativa di immunoterapia oncologica, del policlinico universitario delle Scotte di Siena.“Lo studio – spiega la Calabro’ – promosso e sviluppato dalla Fondazione NIBIT -( Network Italiano Bioterapia Tumori), e’ il primo al mondo che combina, nel mesotelioma, tumore maligno frequentemente associato all’esposizione alle fibre di asbesto, due anticorpi che, in maniera diversa, mandano segnali alle cellule del sistema immunitario per renderlo maggiormente reattivo contro il tumore“.
L’anticorpo chiamato tremelimumab agisce nelle fasi iniziali dell’attivazione della risposta immunitaria; mentre l’altro, durvalumab agisce in una fase più tardiva della risposta. “L’idea – aggiunge la Calabro’- e’ quindi di agire su due fasi differenti dell’attivazione della risposta immunitaria ma tra loro complementari“. La sperimentazione di fase2 interesserà 40 pazienti e sarà presentata anche all’Asco che si terrà a Chicago dal 3 al 7 giugno. Lo studio è stato disegnato partendo dai risultati ottenuti in altre sperimentazioni condotte sempre a Siena e pubblicate dal gruppo coordinato da Michele Maio direttore dell’unità operativa di oncologia ad aprile 2015 su “The Lancet Respiratory Medicine” e, nel 2013, su ‘Lancet Oncology‘. “Quello studio del 2015 – aggiunge la Calabro’ – ha utilizzato, in pazienti affetti da mesotelioma in fase avanzata, che avevano fallito una precedente chemioterapia standard, una scheda di somministrazione piu’ intensiva ed un diverso dosaggio dell’anticorpo monoclonale tremelimumab incrementando l’efficacia clinica del trattamento, rispetto allo studio gia’ effettuato sempre con tremelimumab dal Centro di Siena nel 2013“. Al momento non ci sono nuove terapie per curare il mesotelioma pleurico e quindi l’immunoterapia oncologica apre importanti prospettive di cura.