Misteri del cuore delle donne. Dopo una sostituzione della valvola aortica transcatetere (Tavr), le pazienti vanno incontro a più complicanze in ospedale. Ma a un anno di distanza sopravvivono più degli uomini sottoposti allo stesso tipo di intervento. A rivelarlo è un’analisi presentata oggi all’incontro ‘Society for Cardiovascular Angiography and Interventions 2016 Scientific Sessions‘ a Orlando, in Florida. Insomma, uomini e donne reagiscono in modo diverso alle operazioni, e questo già si è visto in diversi casi. A quanto pare, però, in questa particolare circostanza il cuore delle donne sembra inizialmente soffrire di più, per poi rispondere decisamente meglio.
Gli investigatori hanno valutato 23.652 pazienti sottoposti all’intervento, tra cui 11.808 donne (49,9%) e 11.844 uomini, dal 2012-2014. Rispetto ai maschi, le pazienti erano più anziane. E con una minore prevalenza di comorbidità, come malattia coronarica, fibrillazione atriale e diabete. Ma avevano una peggiore funzionalità renale. “Prima di questo studio, analisi più piccole avevano suggerito che gli uomini e le donne hanno risultati diversi dopo le procedure di Tavr“, commenta Jaya Chandrasekhar, ricercatrice della Scuola di Medicina Icahn del Mount Sinai. “Abbiamo voluto acquisire una conoscenza più approfondita sulle differenze tra uomini e donne sottoposte a queste procedure negli Stati Uniti, anche per valutare le differenze nei risultati a lungo termine“. Ebbene, nonostante un tasso più elevato di complicanze per le donne, la sopravvivenza in ospedale è risultata analoga a quella degli uomini. E a un anno di distanza la mortalità fra le pazienti è più bassa (21,3% contro 24,5%). “Questi risultati sono promettenti per le donne“, commenta Chandrasekhar, che indagherà sulle cause della maggiore fragilità del cuore maschile dopo questo tipo di intervento.