Mercurio è protagonista dell’evento dell’anno: il transito davanti al Sole il 9 maggio. Cresce l’attesa per ammirare un fenomeno che in Italia è stato osservato l’ultima volta 13 anni fa. Si tratta di un corpo celeste peculiare per le sue caratteristiche, ed allo stesso tempo vi è un gran numero di curiosità che lo riguardano.
Le origini
Le prime osservazioni risalgono ai Sumeri, in seguito gli Egizi e i Greci che gli assegnarono due nomi: stella del mattino, e stella della sera. In particolare, per gli Egizi, le due connotazioni corrispondevano a Seth, la divinità che veniva scacciata dalla luce del Sole, e Horus, divinità associata alla figura del faraone. In Grecia corrispondevano a Stilbon e Hermaon (col tempo i nomi furono sostituiti da Apollo ed Hermes). I Romani lo chiamarono Mercurio (probabilmente a causa del suo rapido moto attraverso il cielo) in onore del messaggero alato degli dei (corrispondente al greco Hermes). In Cina, secoli or sono Mercurio era conosciuto come “la Stella delle Ore” (nelle moderne culture cinese, coreana, giapponese e vietnamita è chiamato “la stella dell’acqua”). In India, Mercurio era identificato con il dio Budha, nella tradizione germanica era dedicato al dio Odino, mentre i Maya lo identificavano come un gufo.
Il messaggero degli dei
Mercurio trae il suo nome dalla mitologia, ed in particolare dal messaggero degli dei, probabilmente a causa della sua rapidità di movimento (il suo simbolo astronomico è una versione stilizzata del caduceo).
Il nome deriva dalla mitologia romana, il corrispondente del dio greco Ermes, dotato di scaltrezza e ingegno, nato da una relazione tra Zeus e Maia, la più bella delle Pleiadi. Viene rappresentato come un giovane snello, sul capo un elmetto alato, dotato di caduceo, sandali alati ed una borsa. Al moto di rivoluzione rapido del pianeta si fa corrispondere quindi il veloce messaggero. La divinità era anche il protettore del commercio e dei ladri, e simbolo della medicina.
Il primo tempio di Mercurio a Roma fu innalzato nella vallata del Circo Massimo, alle pendici dell’ Aventino, nel 496 a.C.
Mercurio nella letteratura
Nella letteratura compare in numerose opere: Dante Alighieri nella Divina Commedia, chiama il Secondo Cielo “Cielo di Mercurio”, ed il luogo dove abitano gli arcangeli e le anime che si attivarono per la gloria terrena (“Più va velata de li raggi del Sole che null’altra stella”).
E’ stato citato in numerose opere fantascientifiche, come “Entretiens sur la Pluralité des Monde” di Bernard de Bovier de Fontenelle, che descriveva l’esistenza di mondi extraterrestri su Mercurio, Venere e Saturno. Isaac Asimov ha ambientato alcune delle sue storie su Mercurio (“Circolo vizioso”, “Io, Robot”, “Dying Night”, “Lucky Starr e il grande sole di Mercurio”)