Orto biologico e abilità diverse a scuola: l’urticieddu dell’Itis Bagnoli Irpino

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E’ primavera! Nell’Urticieddu dell’Itis di Bagnoli Irpino – scuola afferente all’Istituto Superiore Rinaldo D’Aquino di Montella diretto da Emilia Strollo – si raccolgono i frutti della semina invernale. Il progetto “Orto biologico e abilità diverse” dell’Associazione L’Albero Vagabondo, dal 2009, in diverse realtà scolastiche ed extrascolastiche, accompagna i ragazzi in un percorso di consapevolezza, rispetto e cura della terra attraverso l’educazione ambientale e la valorizzazione delle abilità diverse come risorsa.

Il metodo, già sperimentato, si suddivide in cinque fasi operative: pulizia, preparazione del terreno, semina, manutenzione, raccolta. Durante il lavoro un maestro dell’orto scelto tra gli studenti trasmette agli altri alunni le nozioni necessarie e l’intero gruppo classe, in questo caso l’intero Istituto, collabora alla buona riuscita del progetto.

E’ attraverso il lavoro della terra, l’osservazione, la ripetizione delle azioni che gli studenti prendono progressivamente consapevolezza. L’orto biologico è un momento di aggregazione sociale, valorizza l’integrazione delle abilità diverse di tutti gli studenti, ha come centro i ragazzi diversamente abili e l’obiettivo di integrarli e ha una funzione educativa perché insegna il rispetto per la terra attraverso la lentezza dei ritmi della natura e l’importanza della diversità come risorsa. Nel corso dell’anno tutte le varie fasi sono state filmate ed è stato realizzato un video finale che spiega tutto il progetto.

L’orto è in un cortile interno alla scuola e nel quotidiano viene vissuto anche visivamente dai ragazzi.

Nel paese del tartufo e del pecorino bagnolese, le attività dell’orto si sono incrociate strettamente con il territorio e il recupero della memoria sia attraverso il progetto Shoah, che ricostruisce le radici ebraiche attraverso la Giudecca e le testimonianze orali tramandate sino a noi, sia tramite la partecipazione dell’ITIS, unica scuola in Campania, all’Atlante digitale Anovecento, per divulgare la poesia meridionale e valorizzare in particolare i poeti irpini.

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