Pensare positivo: ecco le controindicazioni dell’ottimismo

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Pensare positivo, è stato ormai dimostrato, può avere tantissimi benefici sul nostro stile di vita e, conseguentemente, anche sulla nostra salute. Tuttavia, in certi casi, l’ottimismo, se praticato a oltranza e senza criterio, può anche diventare pericoloso. Ciò non significa che dobbiamo rinunciare a pensare positivo, che anzi deve essere considerato un esercizio quotidiano importantissimo, ma è solo importante fare attenzione a non farci accecare o stordire da questa filosofia di vita. Vediamo quindi quali sono le “controindicazioni” dell’ottimismo:

Far finta che i problemi non esistano: ebbene sì, pensare positivo spesso ci porta a vedere sempre il lato positivo, anche in situazioni che spesso sono difficili da affrontare. Eppure, questo modo di pensare può portare, alla lunga, a chiudere gli occhi di fronte ai problemi, ad evitare di affrontarli a viso aperto e, soprattutto, a rimandarne la risoluzione. In questo modo, si rischia solo di procrastinare senza mai riuscire a risolvere il problema. Attenzione quindi, a non scambiare la banale superficialità con il pensare positivo.

Ripercussioni sulla salute: auto convincerci che i disturbi che ogni tanto accusiamo, come un mal di testa continuo o un’eccessiva stanchezza, siano soltanto piccoli acciacchi, ignorandoli o dicendo a noi stessi di stare bene, può mettere a repentaglio la nostra salute. Ascoltiamo piuttosto quello che il nostro corpo tenta di dirci, senza cullarci nel pensiero positivo che ci porta a far finta di nulla.

Scarsa capacità di autocritica: migliorarsi deve costituire uno degli obiettivi fondamentali della nostra vita. Spesso, ripensare a certe situazioni o a certi nostri comportamenti, può risultare noioso e deprimente ed evitiamo di farlo per non dover compromettere il nostro ottimismo. In realtà, questo approccio, finisce spesso per impedirci di sviluppare un senso critico nei nostri confronti, rendendoci impossibile migliorare e imparare dai nostri errori.

DEPRESSIONE INVERNALE 1Eccessiva fiducia nel prossimo: pensare positivo porta spesso a vedere sempre il buono negli altri, condizione che spesso non permette di analizzare correttamente i comportamenti degli altri nei nostri confronti e, conseguentemente, non accorgerci se tali comportamenti siano mossi da un secondo fine o meno. Bisogna quindi prestare sempre molta attenzione agli atteggiamenti altrui, assicurandosi che coloro che si avvicinano a noi no vogliano in realtà approfittarsene. Questo non si traduce necessariamente nel pensar male a priori di qualcuno, ma solo nel restare vigili e preservare noi stessi dalle cattive intenzioni.

Depressione: siamo tutti d’accordo sul fatto pensiero negativo e pessimismo possano essere portatori di stati depressivi. Tuttavia, molto spesso la depressione è determinata da carenza di vitamina o squilibri ormonali. In questi casi, costringere noi stessi a pensare positivo non farà altro che esasperare la condizione in cui già ci troviamo.

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