In Europa, sul comparto orientale, si sta per instaurare la temuta configurazione di blocco, caratteristica del mese di Maggio, e spesso responsabile dei principali eventi alluvionali che fra la tarda primavera e l’inizio dell’estate interessano vaste aree dell’Europa. Proprio due anni fa, in una situazione sinottica per certi aspetti analoga a quella odierna, si verificarono le disastrose alluvioni che flagellarono la Bosnia Erzegovina, la Serbia e una parte della Croazia. L’anticiclone delle Azzorre torna a spostare il proprio baricentro al di sotto dei 50° di latitudine nord, determinando una temporanea ondulazione del flusso perturbato principale che proprio al traverso dell’Europa centrale si abbassa di latitudine, entrando fino al bacino centrale del Mediterraneo, con una componente delle correnti spiccatamente occidentale. Tale ondulazione ciclonica, al traverso dell’Europa centrale e del Mediterraneo, continuerà a rimanere semi-stazionari sulle medesime aree, a causa del blocco imposto da quel promontorio anticiclonico da giorni insistente fra la Russia orientale, la regione degli Urali e il Kazakistan.
La circolazione depressionaria responsabile del maltempo che nei giorni scorsi ha interessato l’Italia, ormai evoluta in “CUT-OFF”, dopo aver originato forti piogge e dei temporali che hanno prodotto allagamenti e inondazioni sui Balcani, nei prossimi giorni tenderà ad evolvere molto lentamente verso levante, spostandosi con il proprio centro di massa fra il sud della Bielorussia e l’Ucraina centro-orientale.
Questa circolazione depressionaria, ormai evoluta in “CUT-OFF”, nei prossimi giorni stazionerà per più giorni fra l’Ucraina centro-orientale e il sud-ovest della Russia, causa dell’azione di blocco eretta dal robusto promontorio anticiclonico di blocco presente sulla Russia europea e il Kazakistan, il quale costringe i sistemi frontali atlantici e le annesse perturbazioni, provenienti dall’Atlantico, a piegare bruscamente verso nord-nord/est, per risalire verso il comparto nord-orientale del continente, lungo il lato occidentale e settentrionale dell’intensa circolazione anticiclonica.
Questo vortice depressionario, isolandosi dal flusso perturbato principale, stazionerà per diversi giorni fra l’Ucraina centro-orientale e il sud-ovest della Russia, dove l’annesso sistema frontale stagnante nei bassi strati, occludendosi interamente, vi arrecherà precipitazioni persistenti, che potrebbero risultare davvero molto abbondanti, soprattutto fra la Bielorussia meridionale, l’Ucraina centrale e la Russia meridionale, fra l’Oblast’ di Belgorod e le coste che si affacciano sul mar Nero.
In queste aree appena menzionate le precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco, potrebbero risultare veramente molto abbondanti, rischiando di causare la piena di molti fiumi, con conseguente pericolo di allagamenti o “flash floods”. L’allerta rimane molto alta fra l’Ucraina centrale e la Russia meridionale, dove fra domani, giovedì e la giornata di venerdì si prevedono precipitazioni piuttosto persistenti che potrebbero generare estesi allagamenti.
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Inoltre, visto la presenza in quota, fra il sud della Bielorussia e l’Ucraina centrale, di un nucleo di vorticità positiva e un nocciolo di aria fredda polare continentale con valori sotto i -25°C, nella media troposfera (500 hpa) associato al “CUT-OFF”, non si esclude il possibile sviluppo di “supercelle temporalesche”, in particolare nell’area fra la Bielorussia meridionale e l’Ucraina centrale, che potrebbero dare la stura a fenomeni temporaleschi di forte intensità, accompagnati da scariche elettriche, forti colpi di vento, fenomeni vorticosi in grado di toccare il suolo, grandinate piuttosto intensi e precipitazioni accompagnate da indici di rain/rate molto elevati. Insomma fenomeni di forte intensità che presentano tutte le potenzialità per arrecare significative criticità idrogeologiche nei territori interessati.