Circa la metà degli adolescenti ha un problema andrologico, potenziale causa dell’infertelità maschile, che in Italia sta raggiungendo livelli allarmanti. L’80% dei problemi andrologici si sviluppa in età pediatrica, ma almeno la metà potrebbe essere evitata con la prevenzione. Questo è uno dei temi che sarà discusso in occasione del 32esimo congresso nazionale della Società italiana di andrologia, che si terrà a Stresa tra il 28 ed il 31 maggio. L’evento sarà l’occasione ideale per lanciare un progetto per la prevenzione andrologica in età pediatrica e adolescenziale, che vedrà coinvolti andrologi e pediatri.
“Non e’ mai stata fatta una simile prevenzione nei pazienti in eta’ evolutiva, un errore di cui si pagano le spese“, ha anticipato Matteo Sulpasso, primario della U.O. di chirurgia pediatrica e andrologia pediatrica dell’eta’ evolutiva, Clinica Pederzoli, Peschiera del Garda (VR) e membro della commissione nazionale Sia Prevenzione e Scuola. “Tutti i pediatri di famiglia italiani dovranno inserire nei bilanci di salute che fanno periodicamente anche la situazione andrologica del paziente, che verra’ monitorata tramite la compilazione a eta’ prestabilite di una scheda andrologica, messa a punto grazie alla collaborazione tra la Sia e la Societa’ italiana di pediatria“, ha aggiunto. La fase di età in cui andranno effettuati i controlli e compilata la scheda sono a 6 mesi e a 1 anno per la posizione del testicolo, ipospadie, patologie del dotto peritoneo-vaginale, a 5 anni per fimosi, aderenze balano-prepuziali, patologie del dotto peritoneo-vaginale dai 10 anni fino ai 14 anni per stadio puberale, varicocele sinistro e ginecomastia. Il progetto presentato al congresso permettera’ inoltre di tracciare una panoramica della situazione andrologica in Italia.