Una vita frenetica spesso determina una notevole mancanza di tempo per dedicarci a noi stessi: tra le attività maggiormente penalizzate, in questo senso, cucinare è al primo posto. Sempre più spesso, infatti, barattiamo la qualità del cibo che portiamo sulle nostre tavole con una maggior praticità e cerchiamo di impiegare sempre meno tempo nella preparazione dei pasti. Ecco perché i prodotti freschi sono sempre meno preferiti ai cibi in scatola, che affollano gli scaffali di tutti i supermercati, promettendoci la massima resa al minor tempo possibile. Ma possiamo fidarci? E soprattutto, mangiare i cibi in scatola equivale a consumare i prodotti freschi? La risposta, malauguratamente, è no: durante il processo di realizzazione, infatti, i prodotti che troviamo già confezionati perdono gran parte delle loro sostanze nutritive (e del loro sapore). Questo non vuol dire che bisogna necessariamente evitare tutto ciò che è contenuto nei caratteristici barattoli di latta, ma che, quando possibile, sarebbe meglio evitare di consumare questi prodotti. Ecco quindi una lista di cibi in scatola che sarebbe meglio evitare di mangiare:
Fagioli: i fagioli si trovano già confezionati, ma con un contenuto decisamente troppo alto di sodio. Sarebbe meglio acquistare il prodotto fresco, certo con tempi di preparazione più lunghi, ma con un costo contenuto e sicuramente più nutriente. Se proprio non potete fare a meno di consumare fagioli in scatola, quantomeno ricordatevi di scolarli bene prima di utilizzarli, operazione che ridurrà notevolmente la quantità di sodio.
Pomodori pelati: nonostante siano particolarmente pratici da utilizzare, i pomodori pelati sono tra i cibi in scatola che sarebbe preferibile non utilizzare. La conservazione in scatola favorisce infatti il rilascio di BPA, dovuto al contatto tra l’acidità del pomodoro ed il materiale dei contenitori. Lo stesso vale per tutte le preparazioni a base di pomodoro. Il BPA è una sostanza potenzialmente molto pericolosa per la salute, tanto da essere collegata ad obesità e problemi di riproduzione.
Ananas: se la sua variante fresca presenta una grande quantità di vitamina C, l’ananas in scatola è in realtà quasi del tutto privato dei suoi nutrienti, mentre è spesso addizionato con zuccheri e conservanti non propriamente sani. Non c’è quindi alcun motivo per acquistarlo.
Carne in scatola: fa sicuramente parte di quelle carni lavorate sotto accusa per la relazione che il loro consumo ha con l’insorgere di patologie come il diabete, l’obesità e quelle cardiocircolatorie. Tra l’altro, non sono sempre del tutto chiari i metodi attraverso cui questi alimenti vengono prodotti, meglio quindi optare per il consumo di carne fresca, sempre in maniera moderata.
Piselli: il sapore dei piselli in scatola non si avvicina nemmeno lontanamente a quello dei piselli freschi, senza considerare poi il sale, gli zuccheri e i conservanti che generalmente gli vengono aggiunti. Se proprio volete consumare questo legume fuori stagione, optate almeno per il prodotto surgelato, molto più naturale e senza tempi di preparazione eccessivamente lunghi.