Secondo l’Instituto Geográfico Nacional (IGN) spagnolo, fra il 21 gennaio 2016 e lo scorso 13 maggio, nel Mar di Alborán ci sono state 2.368 scosse sismiche. La prima è stata una delle più forti,
ma ben 164 di quelle che sono seguite sono state avvertite dalla popolazione, sia nel nord Africa che nelle regioni meridionali della Spagna.
Il 25 gennaio la scossa più importante, con magnitudo Richter 6,3, ha causato danni e una vittima. Una delle città più colpite è stata l’enclave spagnola in territorio marocchino di Melilla, dove sono caduti cornicioni e ci sono state lesioni a edifici e feriti. Colpite anche numerose città marocchine.
Da allora le scosse sono proseguite, anche se la maggior parte con magnitudo inferiore a 4,0. Le scosse si verificano in quello che geograficamente è conosciuto come Mar di Alborán, situato fra il nord del Marocco ed il sud della Spagna, la parte più occidentale del Bacino del Mediterraneo.
Lo sciame sismico è analizzato continuamente dai geologi dell’IGN. La zona interessata dallo sciame è una delle più sismiche del Sud Europa: qui la sismicità è legata, proprio come nel Sud Italia e nella zona del Mar Egeo, alla collisione fra la placca Africana e quella Euroasiatica.