Tartarughe: l’Istituto Zooprifilattico Sperimentale della Sicilia è diventato di referenza nazionale

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Raggiunge un importante traguardo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Il Centro regionale di monitoraggio e recupero di tartarughe e cetacei diventa Centro di referenza nazionale. Con decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Centro è stato istituito dal ministero della Salute, a seguito dell’istanza presentata dall’ente di via Marinuzzi nel dicembre scorso, “considerata l’esperienza acquisita negli anni”.

Un passaggio significativo di competenze che l’Istituto ha voluto sottolineare liberando in mare, oggi pomeriggio, nella caletta di sant’Erasmo al Foro Italico, una tartaruga della specie Caretta caretta – chiamata Lilo, dal nome di un personaggio di Walt Disney – dotata, per la prima volta in Sicilia, di un localizzatore satellitare. Un sofisticatissimo meccanismo tecnologico prodotto negli Stati Uniti, che permetterà, per un anno e mezzo, ai biologi marini di conoscere gli spostamenti delle Carette carette, studiarne i flussi migratori, capire quali sono le temperature ideali per la loro sopravvivenza e le rotte che preferiscono. Insomma, gli studiosi saranno in grado di scoprire i segreti di questi meravigliosi esemplari marini.

Il Centro di monitoraggio dello Zooprofilattico, nato nel 2013, è un grande osservatorio di tutte le coste siciliane, che tiene sotto controllo la situazione epidemiologica relativa agli spiaggiamenti. Quando le tartarughe recuperate sono ancora vive, contattato dalle varie Capitanerie di porto, interviene per ripristinare le loro funzioni organiche. Nel decreto si legge che la creazione di un Centro di referenza nazionale deriva dalla “necessità di monitorare lo stato sanitario delle tartarughe marine, non solo per contribuire alla salvaguardia e alla tutela di una specie protetta, ma soprattutto per le problematiche che ne derivano in ambito sanitario, sia dal punto di vista microbiologico che parassitologico, al fine del controllo della diffusione delle malattie infettive e diffusive“. Soddisfatto il direttore sanitario dell’Istituto, Santo Caracappa: “Il primo passo che faremo sarà quello di metterci in contatto con i referenti dei singoli Istituti Zooprofilattici d’Italia e le associazioni di settore per coordinarne le attività – ha spiegato -. Inoltre, forniremo assistenza tecnico-scientifica al ministero della Salute per l’elaborazione di piani di controllo e sorveglianza e cureremo l’organizzazione di corsi di formazione per il personale del servizio sanitario nazionale”.

SALVATORE SEMINARAOggi, per la salvaguardia della salute, è determinante studiare il rapporto tra uomo, animali e alimentazione – ha detto il commissario straordinario dello Zooprofilattico, Salvatore Seminara -. E’ necessario, infatti, parlare ormai di una sola medicina e di una sola prevenzione (One health), alla quale tutti noi, ognuno per il suo ruolo istituzionale, dobbiamo mirare nelle attività di ricerca. Invitiamo i pescatori a continuare a contattarci quando trovano tartarughe in difficoltà, senza temere di avere problemi burocratici di alcun tipo”.

Le tartarughe marine sono specie minacciate, a rischio di estinzione e per questo motivo alcune, come la Caretta caretta, sono inserite nella lista rossa della Iucn (International Union for Conservation of Nature), organismo internazionale che supervisiona gli esemplari protetti. “Assistere alla liberazione di questa tartaruga è un momento particolarmente emozionante – ha commentato il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari –. Riconoscere il Centro regionale di monitoraggio delle tartarughe marine come un punto di riferimento scientifico a livello nazionale è un risultato importantissimo per tutto il nostro territorio e i nostri mari. Sempre più ritengo opportuno rafforzare le collaborazioni per riuscire a fare sistema per dare alle nostre eccellenze il sostegno, il valore e la rilevanza che meritano.

Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “L’evento di oggi è una festa che consacra l’importante risultato raggiunto dall’Istituto Zooprofilattico, cui viene riconosciuta a livello nazionale la grande competenza e professionalità acquisita negli anni. Che la liberazione sia avvenuta dal porticciolo di Sant’Erasmo è la conferma della vocazione di questa importante struttura al cui recupero stiamo lavorando e di come Palermo deve saper riscoprire, anche grazie alle eccellenze che vi operano nel campo della ricerca e della conservazione, il suo rapporto positivo con il mare e la costa”.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, ha inviato un messaggio: “Grazie all straordinario lavoro dell’Istituto Zooprofilattico, il Centro regionale di monitoraggio delle tartarughe marine è diventato un punto di riferimento scientifico  di  rilevanza nazionale.  Si tratta di un grande risultato che ci riempie di orgoglio. La Sicilia è migliore di come la raccontiamo, sono questi gli esempi positivi che dobbiamo valorizzare.

Era presente anche il presidente della commissione Ambiente al Senato, Giuseppe Marinello.

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