“Se le stime venissero confermate, ci sarebbe per le donne una riduzione dell’aspettativa di vita di 4 mesi. Vedremo. È legittimo aspettarsi un rallentamento ma non della speranza di vita. Il fenomeno è già avvenuto, in concomitanza con grandi crisi economiche. Il dato ci dice che abbiamo bisogno di crescere per vivere più a lungo, perché curarsi richiede ingenti risorse. Il messaggio che vogliamo dare è che bisogna promuovere la crescita“. Lo ha detto il presidente dell’Inps Tito Boeri, intervenendo alla presentazione dell’VIII Rapporto sulla condizione assistenziale del malato oncologico realizzato da Favo, Censis, Aiom, Airo, Sie, Istituto nazionale dei tumori di Milano, Federsanita’-Anci, Fimmg, Simg, Sipo, Sico, Airtum, Coordinamento Medico-legale dell’Inps e ministero della Salute, in occasione dell’ XI giornata nazionale del malato oncologico, presso la biblioteca Spadolini del Senato.
“Mi ha colpito un dato – ha aggiunto Boeri – quello del 27% di malati a cui è stato diagnosticato il tumore e che ha le stesse aspettative di vita delle persone non malate. La malattia si cronicizza e quindi ci sono costi elevati. Una diagnostica rapida e precoce fornisce benefici, a fronte di costi elevatissimi. E abbiamo Regioni dove il processo è lento. Vogliamo essere più efficienti con la nostra banca dati“.