Arriva anche quest’anno il 24 giugno, giorno in cui si celebra la nascita di San Giovanni Battista. Sono i Vangeli a dirci che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta e che fu generato quando i genitori erano in tarda età. Zaccaria era della classe di Abia, Elisabetta discendeva da Aronne. Mentre un giorno Zaccaria offriva incenso nel tempio, gli comparve l’Arcangelo Gabriele che gli disse “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita poiché sarà grande davanti al Signore”.
Dopo questa visione, Elisabetta, già anziana, concepì un figlio fra la meraviglia dei parenti e dei conoscenti. Dopo 6 mesi, l’Arcangelo Gabriele andò a Nazareth per annunciare a Maria la maternità del Cristo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio”. Fu in quell’occasione che l’Arcangelo Gabriele informò la Madonna delle novità: “Vedi anche Elisabetta tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei che tutti dicevano sterile; nulla è impossibile a Dio”. Maria allora si recò dalla cugina Elisabetta per farle visita e al suo saluto declamò il bellissimo canto del “Magnificat” per le meraviglie che Dio stava operando per la salvezza dell’umanità e, mentre Elisabetta, esultante, la benediceva, anche il figlio che portava in grembo sussultò di gioia. Il padre Zaccaria, diventato muto per la sua incredulità all’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, riacquistò la voce quando Giovanni nacque. Giovanni, che in ebraico faceva Iehôh?n?n, col significato di “Dio è propizio”, venne al mondo a Ain Karim, a circa 7 km da Gerusalemme.
Quando ebbe un’età conveniente, conscio della sua missione, si ritirò a condurre la dura vita da asceta nel deserto, indossando un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi, cibandosi di locuste e miele selvatico. Nell’anno 15essimo dell’impero di Tiberio (28-29 d.C.) iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano, annunciando l’avvento del regno messianico ormai vicino, esortando alla conversione e predicando la penitenza. Da tutta la Giudea, da Gerusalemme e da tutta la regione intorno al Giordano, in tanti accorrevano ad ascoltarlo. Giovanni, in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita, immergeva nelle acque del fiume Giordano coloro che accoglievano la sua parola, dando un battesimo di pentimento per la remissione dei peccati… da ciò il nome Battista che gli fu dato.
E’ tanta la considerazione che la Chiesa gli riserva, che è l’unico Santo, dopo Maria, ad essere ricordato nella liturgia oltre che nel giorno della sua morte (29 agosto) anche in quello della sua nascita terrena (24 giugno). San Giovanni Battista è un personaggio cui i Vangeli danno grandissimo risalto, intrecciando costantemente la sua vita e le sue predicazioni con l’opera di Gesù: ultimo profeta e primo apostolo, si è donato totalmente per la sua missione, per questo è venerato dalla Chiesa come martire. Durante le sue predicazioni, in molti cominciarono a pensare che egli fosse il tanto atteso Messia ma Giovanni assicurava loro di essere solo il Precursore: “Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di scogliere il legaccio dei sandali, egli vi battezzerà in Spirito e fuoco” .Alla delegazione ufficiale inviatagli dai sommi sacerdoti, Giovanni disse di non essere affatto il Messia il quale era già in mezzo a loro ma essi non lo conoscevano, aggiungendo: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”.
Quando Gesù si presentò al Giordano per essere battezzato; Giovanni, vedendoselo davanti, disse: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo” e a Gesù: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” e Gesù: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì e lo battezzò, vedendo scendere lo Spirito Santo su di Lui come una colomba, mentre una voce diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Da quel momento Giovanni confidava ai suoi discepoli: “Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire”. La sua missione era compiuta: Gesù iniziò la sua predicazione, formando il gruppo degli Apostoli e Discepoli, seguito da una gran folla. Giovanni aveva predicato proprio per preparare un popolo degno, che accogliesse Gesù e il suo messaggio di Redenzione. Giovanni Battista, giudeo osservante e rigoroso, operò senza mai indietreggiare neanche davanti al re d’Israele Erode Antipa, che aveva preso con sé la bella Erodiade, moglie divorziata di suo fratello; sentendosi in dovere di protestare verso il re per la sua condotta immoriale.
Erodiade, infuriata, gli portava rancore, ma non era l’unica perché il Battesimo che Giovanni amministrava, perdonava i peccati, rendendo così inutili i sacrifici espiatori, che in quel tempo si facevano al Tempio, e ciò non era gradito ai sacerdoti giudaici. Il Vangelo di Marco ci racconta che Giovanni venne fatto arrestare da Erode su istigazione di Erodiade. Un giorno il re diede un banchetto per festeggiare il compleanno di Erodiade, invitando tutta la corte ed i notabili della Galilea. Alla festa partecipò con una conturbante danza anche Salomè, la figlia di Erodiade e nipote di Erode.
La sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui il re disse alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”. Salomè chiese consiglio alla madre ed Erodiade le disse di chiedere la testa di Battista. Erode rimase rattristato da tale richiesta , ma per il giuramento fatto pubblicamente, non volle rifiutare e ordinò di portare la testa di Giovanni, che era nelle prigioni della reggia. Il Battista fu decapitato. La morte per decapitazione lo rese famoso come San Giovanni Decollato e la morte venne fissata al 29 agosto.
I suoi discepoli, saputo del martirio, recuperarono il corpo, seppellendolo, forse , a Sebasta in Samaria e si sulla sua tomba avvenivano numerosi miracoli, guarendo soprattutto ossessi. Nel 361-362 l’imperatore Giuliano l’Apostata profanò la tomba, bruciando le reliquie e facendole disperdere al vento. Il capo, invece, restò nelle mani di Erodiade che lo fece seppellire in un luogo segreto del palazzo per timore che la testa del Battista potesse ricongiungersi al corpo e il profeta ritrovare la vita. Ritrovato miracolosamente, venne segnalato come sepolto a Costantinopoli, Emesa, Gerusalemme e Damasco. C’e’ chi dice che il capo fu sepolto col corpo e bruciato con il resto. Nel XII secolo una testa di San Giovanni giunse a Roma; nel XIII un’altra giunse a Amiens. Una testa senza mandibola è tutt’oggi custodita a Roma, nella Chiesa di San Silvestro in Capite; mentre il sacro mento nella Chiesa di San Lorenzo a Viterbo. Al mondo si venerano 60 teste. Per quanto le ceneri siano state disperse al vento, “al completo” si trovano in San Giovanni in Laterano a Roma; a Genova nella Chiesa di San Lorenzo, a Vienna nel Delfinato, ed in un numero infinito di altri posti.