L’alimentazione pranica è un modo di nutrirsi, conosciuto da parecchi anni da molte popolazioni del medio oriente, specialmente da quella Indiana, da sempre praticata da molti yogi orientali e da appartenenti alle società segrete di grado elevato, implica la progressiva riduzione dell’assunzione di cibo, per terminare con la totale abolizione di ogni cibo. Il cibo non serve, dicono loro, ne l’acqua, questa pratica vi farà risparmiare centinaia di euro per l’alimentazione personale, dicono sempre loro, dato che vi nutrirete di aria ed energia. L’alimentazione pranica dà salute, maggiore forza fisica e mentale, per fornire al corpo le proteine e i carboidrati di cui ha bisogno, ma per fornire al corpo il Prana, la sostanza vitale ben conosciuta alla tradizione orientale.
Nell‘alimentazione pranica il cibo andrebbe quindi assunto solo nei primi anni di vita, per poi essere ridotto progressivamente fino alla sua totale scomparsa dalla nostra dieta. L’assunzione del Prana è regolata dalla ghiandola pineale, un organo importantissimo del nostro corpo, situato al centro del cervello, che però è trascurato dalla scienza ufficiale, la quale sostiene che esso sia praticamente inutile (solo di recente si è scoperto che produce la melatonina, l’ormone che regola i ritmi del sonno e della veglia). In realtà l’importanza di questo organo era conosciutissima all’antichità, e il suo risveglio può aumentare moltissimo la qualità della vita.
Il fondatore del gruppo Facebook italiano, Nicolas Pilartz, “Alimentazione pranica” che vanta 845 membri, ha raccontato la sua esperienza da “respirariano”: L’alimentazione pranica è per tutti, ma non è possibile in un giorno, come in un giorno non si può imparare la matematica, ci vuole esercizio ed allenamento. Per approcciarsi correttamente e senza rischi all’alimentazione pranica esiste una sorta di protocollo: il processo dei 21 giorni in cui bisogna stabilire tre criteri: il peso non deve scendere, per lo meno non tanto, non bisogna perdere energia, perché altrimenti significa che il tuo corpo non ha capito ancora come assorbire nutrimento dall’energia cosmica e sta invece consumando la propria. Infine, deve diminuire il tempo del sonno perché mano mano che il corpo si purifica e non è più appesantito dalle funzioni della digestione, ci si sente più riposati e si ha minore necessità di dormire.
“Se pensi che dopo una settimana morirai, questo succederà. È un cambiamento di credenza. In ogni cosa c’è l’influenza di quello che crediamo”. “In questi 21 giorni – prosegue Nicolas – si beve solo acqua, perché l’acqua serve all’inizio per agevolare la pulizia dell’organismo. Ma mano mano che il corpo si pulisce dall’intossicazione di tutte le scorie accumulate in anni di alimentazione non si sentirà, naturalmente, neppure la necessità di bere.”