Le copiose piogge che hanno causato le recenti alluvioni in Francia sono dovute al cambiamento climatico. A questa conclusione è giunta una ricerca che sarà presentata nei prossimi giorni. Negli ultimi 50 anni il riscaldamento globale ha quasi raddoppiato le possibilità che si verifichino piogge di forte intensità per tre giorni consecutivi, come è accaduto in Francia dove gli argini di Senna e Loira hanno ceduto. La possibilità che cadano piogge eccezionali è aumentata almeno dal 40%. “Abbiamo riscontrato che possiamo collegare il riscaldamento globale direttamente alle recenti tempeste in Francia, che hanno causato tanta distruzione” ha spiegato Robert Vautard, scienziato del laboratorio francese per il clima e le scienze ambientali.
La Senna ha toccato il livello più alto degli ultimi 30 anni, mentre la piena dei tributari ha costretto all’evacuazione di intere città e decine di migliaia di persone sono rimaste senza corrente elettrica. Nel sud della Germania le piogge battenti hanno causato un’alluvione violentissima, che ha travolto case e auto. In quattro Paesi europei sono morte 18 persone. Ma secondo i ricercatori gli eventi accaduti nel centro Europa non sarebbero legati ai cambiamenti climatici, come invece quelli francesi. “Fino a qualche tempo fa gli scienziati non erano in grado di fare questo tipo di valutazioni, ma le cose stanno cambiando in fretta” ha detto Richard Black, direttore dell’Energy and Climate Intelligence Unit, un gruppo di attivisti, a Londra.
“Abbiamo imparato che il cambiamento climatico ha causato sia l’ondata di caldo dello scorso anno sia le precipitazioni estreme di dicembre nel Regno unito“. In sostanza, si tratta di una semplice processo fisico: un’atmosfera più calda trattiene, e quindi scarica, più acqua. Finora il riscaldamento causato dall’uomo ha aumentato al temperatura sul nostro Pianete almeno di un grado centrigrado. Se questa tendenza continuerà la temperatura aumentarà di altri due gradi. A peggiorare il quadro, anche il fatto che negli ultimi 25 anni i satelliti abbiano registrato un aumento del 4% dei vapore acqueo presente in atmosfera.