Ancona, i terremoti storici che hanno colpito la città: le scosse più importanti dal 1269 ad oggi

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Sono passati 44 anni da una delle scosse di terremoto più drammatiche per la città di Ancona. Il 14 giugno 1972 un forte terremoto causò panico e danni in città, già messa alla prova da mesi di sciame sismico. Quella del 14 giugno infatti fu solo l’ultima di una lunga serie di scosse che segnò il 1972. La prima si era verificata alle 20,25 del 25 gennaio 1972 ed aveva avuto un’intensità di 7 gradi sulla scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS).  Lo sciame sismico continuò per mesi con nuove forti scosse, fino a quella del 14 giugno, che in città ebbe un’intensità dell’VIII grado nella scala MCS.  Ci furono ingenti danni agli edifici, con l’inagibilità di quasi tutto il centro storico anconetano, e un forte panico nella popolazione.  A giugno però, migliaia di anconetani avevano già lasciato le proprie abitazioni danneggiate, e si scongiurò così una strage.

Non soltanto Ancona fu colpita ma anche tutta l’area delle Marche centrali lungo il mar Adriatico. Colpite furono la provincia di Pesaro e Macerata, con danni ingenti a Camerano, Camerata Picena e Montemarciano e in decine di altri centri.

Negli anni successivi Ancona risentì dei forti terremoti forti avvenuti sull’Appennino centro-meridionale, come quello dell’Irpinia nel 1980, dell’Umbria settentrionale nel 1984 e quello del settembre 1997 in Umbria-Marche. Tuttavia pur essendo stati avvertiti con forza, essi non hanno causato danni alla città. Il terremoto più forte degli ultimi anni ad Ancona è stato quello del luglio 2013.

Terremoto Ancona 1972Prima dei forti terremoti del gennaio e del giugno 1972, che per gli abitanti di Ancona restano scolpiti nella memoria per i danni e lo shock che provocarono, un altro terremoto importante fu quello del 30 ottobre 1930, di magnitudo 5,8 e con un’intensità di 8 gradi nella scala Mercalli Cancani Sieberg (MCS). Questo sisma colpì la zona centro-settentrionale delle Marche e provocò danni soprattutto a Senigallia, dove i crolli uccisero 14 persone. Quattro persone morirono ad Ancona. Danni alle abitazioni e crolli ci furono anche in altre 40 località, fra le quali Montemarciano, Mondolfo, san Costanzo, Fano.

Andando più indietro nel tempo, altri terremoti forti avvenuti nell’area dell’anconetano furono quelli del 23 dicembre 1690, con magnitudo 5,4 ed intensità 8  MCS, e quello del 1269. Entrambi provocarono gravi danni, crolli e vittime, anche se non vennero mai raggiunti i livelli di gravità dei terremoti dell’Appennino centro-meridionale, ben più potenti e con effetti sulla popolazione devastanti.

I dati e le informazioni sui terremoti storici italiani sono contenute nel Catalogo dei Terremoti Forti in Italia e nell’Area Mediterranea curato dall’INGV, e sono il risultato di un prezioso e complicato lavoro di ricerca bibliografica compiuto da ricercatori all’interno delle biblioteche, per rinvenire dati e cronache del tempo che documentino antichi eventi sismici ed i loro effetti.

Grazie alla conoscenza dei terremoti storici possiamo oggi avere un quadro molto più attendibile della pericolosità sismica in Italia, a differenza di quelle aree del mondo dove la documentazione è molto più recente.

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