Un intreccio di linee curve nelle sfumature del grigio contro uno sfondo nero, su cui spicca la sagoma di una piccola sfera che domina la scena: è questo il ritratto in chiaroscuro che Cassini ha ‘schizzato’ con la sua fotocamera alla luna Titano e all’elemento distintivo di Saturno, sesto pianeta del Sistema Solare.
Con un emisfero abbracciato dalla luce solare della tarda primavera, Titano – il più grande dei satelliti naturali di Saturno, scoperto nel 1655 dall’astronomo olandese Christiaan Huygens – appare sospeso sopra gli anelli del gigante gassoso. Il contrasto tra luci e ombre è particolarmente evidente sugli anelli che per un effetto ottico sembrano interrompersi, ma in realtà l’ampia area scura è l’ombra proiettata dal pianeta. Nel corso del suo lungo anno –spiega l’ASI – Saturno spinge la sua ombra ben oltre il bordo dell’anello A, che emerge completamente dall’oscurità quando si avvicina il solstizio d’estate e il Sole è più alto nel cielo del ‘Signore degli Anelli’. La veduta guarda verso il lato illuminato degli anelli da circa tre gradi al di sopra del loro piano ed è stata realizzata ad una distanza di quasi tre milioni di chilometri da Titano con un’angolazione Sole-Titano-sonda di 84 gradi.
Frutto della collaborazione tra NASA, ESA ed ASI, la missione Cassini è stata lanciata nel 1997 da Cape Canaveral. La sonda si è inserita nell’orbita di Saturno il 1° luglio 2004, dopo sette anni di viaggio ed un tragitto di oltre tre miliardi e mezzo di chilometri.
La missione, che vanta un forte contributo italiano, ha come principale obiettivo scientifico lo studio di Saturno e del suo sistema di satelliti ed anelli con particolare riguardo a Titano.
Per Cassini, dopo quasi vent’anni dal suo lancio, si avvicina il momento del meritato riposo. Infatti, la missione sarà operativa ancora per poco più di un anno: a settembre 2017, dopo che la sua orbita sarà inclinata al di fuori del piano degli anelli di Saturno, la sonda si tufferà nell’atmosfera del pianeta.