L’intervento di sostituzione della valvola aortica, al quale dovra’ essere sottoposto Silvio Berlusconi, e’ ”un intervento chirurgico a cuore aperto ma tecnicamente semplice”. Così il cardiochirurgo Massimo Massetti, direttore dell’Unita’ operativa complessa di cardiochirurgia del Policlinico Gemelli di Roma. ”Un intervento semplice, ma reso tale anche dalle condizioni generali del paziente che, come nel caso del presidente Berlusconi – sottolinea Massetti – sono buone”.
La prima fase dell’intervento, spiega Massetti, ”consiste nel ‘fermare’ il cuore per poter sostituire la valvola aortica: si apre dunque il torace, con una tecnica convenzionale o con tecniche mininvasive a seconda delle situazioni. Nel caso di Silvio Berlusconi credo si possa optare anche per la seconda tecnica chirurgica”. A questo punto il cuore sarà fermato: ”Cio’ vuol dire che si installa un sistema di circolazione extracorporea collegando il paziente alla cosiddetta ‘macchina cuore-polmone’, in modo che il flusso della circolazione sanguigna venga gestito ‘dall’esterno’. Quindi, si inietta una soluzione fredda nel cuore con una funzione protettiva, ed il cuore viene come ibernato”.
”A cuore fermo, si apre l’aorta e si preleva la valvola aortica malfunzionante, sostituendola con una protesi meccanica o biologica”. Le protesi biologiche, chiarisce Massetti, ”sono di origine animale e presentano alcuni vantaggi come quello di non richiedere ad esempio terapie anticoagulanti, garantendo una buona qualita’ di vita”.
Tali protesi biologiche, pero’, ”vanno incontro a degenerazione e vanno sostituite dopo 10-15 anni”. Nel caso di Berlusconi, afferma, ”credo possa esserci l’indicazione per l’utilizzo di questo tipo di protesi”. L’ultima fase dell’intervento consiste nel far ripartire il cuore: ”Si disinnesca cioe’ la circolazione extracorporea, si riscalda il cuore che riparte e si chiude il torace”.
”Si prevedono di solito 24 ore di terapia intensiva ed alcuni giorni in reparto’‘. Ad influire saranno anche le buone condizioni generali di Silvio Berlusconi, soprattutto perché l’insufficienza aortica è una patologia, conclude Massetti, ”che puo’ garantire una ripresa piena”.