Calamari, totani e polpi sbiancati con acqua ossigenata, li vediamo, hanno spesso un colore bianco lucente, spesso è “merito” dell’acqua ossigenata, si avete capito bene, da pochi mesi la Commissione del Ministero della Salute ha detto sì all’utilizzo di questo trattamento con acqua ossigenata, perossido di idrogeno, per sbiancare i cefalopodi congelati. Niente paura, non ci sono controindicazioni per la salute del cittadino, ma è essenziale che tutti sappiamo di questa nuova pratica accettata di recente dal Ministero della Salute. La circolare n.0003649 del Ministero della Salute, diffusa il 5 febbraio 2016, autorizza infatti l’impiego di “soluzioni acquose contenenti perossido di idrogeno, come coadiuvante tecnologico, nella lavorazione dei molluschi cefalopodi eviscerati da commercializzare decongelati o congelati” in quantità non superiori all’8%.
Per gli esperti l’utilizzo di acqua ossigenata non è affatto un pericolo per la salute dei cittadini, si tratta di un impiego sicuro che non comporta rischi, il problema è che l’acqua ossigenata non è considerato come additivo in quanto il suo utilizzo come tale è vietato in Europa e non è incluso tra gli additivi, bensì come un coadiuvante tecnologico, ovvero quella “sostanza che non viene consumata di per se come alimento ma è volontariamente utilizzata nella trasformazione di materie prime, prodotti o ingredienti, per rispettare un determinato obiettivo tecnologico in fase di lavorazione o trasformazione che può dar luogo alla presenza, non intenzionale ma tecnicamente inevitabile, di residui di tale sostanza o di suoi derivati nel prodotto finito, a condizione che questi residui non costituiscano un rischio per la salute e non abbiano effetti tecnologici sul prodotto finito”.
Il Ministero della Salute nel mese di marzo ne aveva autorizzato solo per sbiancare i molluschi. Le domande sono tante sull’argomento e le risposte molto poche, Bruxelles nel documento dice chiaramente che l’acqua ossigenata non può essere usata come additivo alimentare. Peccato che l’interrogazione chiedesse un parere sull’impiego dell’acqua ossigenata come coadiuvante tecnologico. La differenza sembra di poco conto, ma non lo è affatto. Un additivo alimentare deve essere riportato in etichetta, un coadiuvante no. In questo modo il consumatore non può sapere, se il polpo o il calamaro acquistato al supermercato o in pescheria è stato “sbiancato”.
Una soluzione di buon senso e trasparenza nei confronti del cittadino che consentirebbe ai consumatori di sapere se i cefalopodi hanno subito un trattamento o meno e quindi scegliere quelli di maggiore gradimento. Non fatevi ingannare, se acquistate un polpo rossastro o un calamaro grigiastro non spaventatevi perchè quelli sono in realtà i loro colori naturali.