“Il cambiamento climatico sta diventando uno dei maggiori rischi per i siti Patrimonio dell’Umanità in tutto il mondo” . A lanciare l’allarme l’Unesco che il 26 maggio ha rilasciato il rapporto ‘World Heritage and Tourism in a Changing Climate’.
31 siti naturali e culturali di 29 Paesi diversi sono passati sotto la lente di ingrandimento dell’United Nations Enviromnent program e del’Union of Concernend Scientisitics.
Groenlandia, Sud Africa , Brasile, Giappone, Europa sono solo alcuni dei posti che saranno soggetti a subire una serie di danni ambientali devastanti, primo fra questi lo scioglimento dei ghiacciai e il consequenziale innalzamento dei mari, ma anche siccità e aumento imprescindibile di incendi.
L’Unesco continua imperterrito a ribadire i suoi dati agghiaccianti: entro il 2030 almeno il 70% delle barriere coralline presenti sulla terra e inserite nel patrimonio naturalistico, saranno perse.
“Le minacce legate ai cambiamenti climatici hanno conseguenze negative già sugli scogli” “In termini di azione , è molto importante che le politiche locali limitino minacce come il troppo turismo o l’urbanizzazione , ma va soprattutto limitato l’aumento delle temperature” a riportarlo una dichiarazione rilasciata dagli esperti all’Huffington Post US.
A finire si citano anche il Parco Nazionale delle Everglades della Florida e le piramidi d’Egitto, messe a repentaglio dal turismo che “ Se non gestito correttamente , ha il potenziale per distruggere le risorse che garantiscono il successo e la sostenibilità”.