Cina: stazione spaziale “in progress”, in orbita dal 2018

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La Cina si prepara a costruire una nuova stazione spaziale. Conosciuta come Tiangong-2, tradotto in “Palazzo Celeste”, sarà composta da un modulo centrale, affiancato da due moduli che serviranno da laboratori per i futuri astronauti, o taikonauti come vengono chiamati in Cina.

A settembre di quest’anno il primo modulo sperimentale sarà lanciato in orbita a bordo di un razzo Long March 5B per testare le tecnologie per la futura stazione spaziale cinese, spiega l’ASI. Seguirà poi ad ottobre una missione con un equipaggio di due taikonauti che attraccheranno la navicella ShenZhou-11 al modulo sperimentale. Le sperimentazioni continueranno per tutto il 2017, incluso il lancio di una cargoship per testare tecnologie per il rifornimento di carburante in orbita.

Il modulo centrale della Tiangong-2 partirà nel 2018 e sarà seguito dai due moduli laboratori che verranno fatti attraccare al modulo principale. Con una completa operatività programmata per il 2022, la stazione spaziale di Pechino rimarrà operativa almeno fino al 2032 e ospiterà tre astronauti – che rimarranno in orbita per sei mesi a missione – e nelle fasi di cambio di equipaggio il numero salirà a sei.

La Cina si è rivolta anche alla comunità internazionale, in particolare all’Office for Outer Space Affairs (UNOOSA) delleNazione Unite, l’ESA e la Roscosmos, con cui ha firmato alcuni accordi. Un tentativo, quello cinese, di internazionalizzare il programma spaziale dando accesso ad altri paesi allo svolgimento di esperimenti scientifici e visite da parte di astronauti stranieri alla Tiangong-2.

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