L’impegno di riduzione di CO2 dell’Italia al 2030 “sarà fra il 31% e il 34%, escluso il settore industriale“. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ospite di Adnkronos Incontri in occasione del lancio della nuova pagina di Prometeo, il prodotto editoriale del gruppo dedicato alla sostenibilità, parla dell’Accordo di Parigi e dell’impegno dell’Italia nella direzione tracciata dall’intesa raggiunta nella capitale francese. A proposito dell’annunciato Green Act, il ministro spiega che “l’econonomia sostenibile ha bisogno di essere concordata a livello di governo“. “Perché – continua – non riguarda solo il mio ministero, anzi il mio ministero è quasi marginale rispetto a quello di cui abbiamo bisogno per arrivare all’Accordo di Parigi. Ci deve essere il ministero dello Sviluppo economico, il ministero dell’Agricoltura, il ministero del lavoro, il ministero dell’Economia“.
“E’ un’azione di governo – sottolinea – quella dell’economia sostenibile, per questo richiede tempo, richiede tempo anche perché per come è fatto l’accordo di Parigi e per come è fatta l’Europa, noi oggi non conosciamo ancora quello che sarà il nostro target di riduzione di CO2 al 2030. L’Europa si è impegnata a ridurlo di almeno il 40%, ma quel 40%, che è vincolante, dovrà essere ripartito tra i vari Stati. Noi adesso in Europa stiamo trattando quella che è la percentuale di riduzione di ogni Stato“. Il nostro impegno di riduzione “sarà fra il 31 e il 34%, escluso il settore industriale“.