Sul Pianeta Rosso continua senza sosta l’attività di Curiosity, particolarmente impegnato in una campagna di studio che prevede il prelievo e l’analisi di campioni dalla superficie del corpo celeste. Proprio lo scorso 4 giugno il tenace esploratore della NASA ha effettuato per la dodicesima volta la manovra di raccolta, traendo materiale argilloso dallo strato di roccia scelto quale sito di scavo e denominato “Oudam”.
Il sito fa parte della “Murray formation”, un letto roccioso che si trova nella fascia inferiore del Monte Sharp, il rilievo vicino al luogo dove nel 2012 Curiosity ha toccato il suolo marziano.
La “Murray formation” – spiega l’ASI – presenta uno spessore di circa 200 metri, di cui circa un quinto analizzato dal rover, e si è rivelata una zona di grande importanza per lo studio della situazione climatica di Marte nel passato.
Il team della missione, infatti, ha trovato proprio in quest’area rocciosa tracce relative alla possibile abitabilità del Pianeta Rosso in un tempo remoto. La “Murray formation” si sarebbe creata da antichi laghi e l’analisi della composizione dei campioni raccolti potrà chiarire l’aspetto chimico di questi laghi e della successiva acqua di falda.
Prima di dedicarsi alla “Murray formation”, Curiosity ha effettuato altre campagne di scavo, puntando i suoi strumenti sull’altopiano battezzato “Naukluft Plateau”.
Il rover ha tratto i campioni da analizzare dai siti “Okoruso” e“Lubango” – il decimo e l’undicesimo scavo – ubicati presso unafenditura nell’arenaria che ricopre il suolo. Il prelievo è avvenuto da due posizioni diverse rispetto all’area più chiara intorno al solco, in modo da poter effettuare una comparazione.
I campioni raccolti vicino allo squarcio sono risultati caratterizzati da alti livelli di silice e solfato, materiali che potrebbero derivare dal flusso di acqua sotterranea.
Dopo aver visitato il “Naukluft Plateau”, il rover si sta dirigendo a sud verso il Monte Sharp da cui proseguirà la sua indagine per comprendere come Marte sia passato dacondizioni favorevoli alla vita microbica a quelle attuali.