I benefici della vitamina D, per malattie come la sclerosi o la depressione, potrebbero essere sopravvalutati. Lo evidenzia una revisione dei risultati di ben 1.600 studi sul tema, pubblicata sul Journal of General Internal Medicine, che esamina le prove per 10 credenze comuni su vitamina D. La ricerca è stata condotta da Michael Allan, direttore del programma di Evidence Based Medicine presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Albera, in Canada. Il ricercatore sostiene che “gran parte di queste convinzioni non sono convalidate dalla scienza“.
I benefici riguardano la capacità della vitamina D di ridurre le fratture, migliorare depressione e asma e prevenire l’artrite reumatoide. “Se si dovesse prendere un gruppo di persone predisposte a questo rischio e le si trattasse con vitamina D per un decennio, una su 50 eviterebbe la frattura. Altri possibili benefici, nell’ambito del riesame, non sono state confermati”, dichiara Allan. “Gran parte della ricerca esistente – conclude – sulla vitamina D si basa su prove di scarsa qualita’ per esser considerate di rilevanza clinica“.