“Prepariamoci anche in Italia ad un’estate particolarmente torrida“. Gli analisti di Avvenia sembrano esserne convinti e prevedono che in alcune città la temperatura nei prossimi mesi estivi potrebbe superare i 45 gradi, con forti ripercussioni per i cittadini, ma anche su molte aree del processo industriale. In tutta Italia il caldo continuerà fino a fine agosto e le temperature inizieranno a diminuire solo a settembre, mantenendosi però sempre sopra la media.
Temperature più elevate rispetto alla media stagionale sono già state registrate in molte città europee. A livello globale, nell’ultimo trimestre 2015 sono stati rilevati 1,1 gradi in più rispetto alle medie trentennali 1951-1980 e nel primo trimestre 2016 la temperatura ha marcato un aumento di oltre 1,2 gradi. Il mese di aprile 2016, poi, ha registrato un aumento di 1,1 gradi dimostrandosi l’aprile più caldo dal 1880, ossia da quando si raccolgono i dati sul meteo. Finora il primato di anno più caldo era stato del 2015, ma tenuto conto delle temperature registrate fino a maggio 2016, che è stato l’ottavo mese consecutivo con temperature sopra la media, seppure giugno si stia dimostrando fresco e con precipitazioni, il primato di anno più caldo passerà proprio al 2016.
“Dal 21 giugno, giorno in cui inizia l’estate, il caldo sarà crescente. E a luglio, che vedrà la presenza di frequenti ondate di caldo africano, le temperature saranno nuovamente sopra la media”, prevedono gli analisti di Avvenia. Dunque, dopo un autunno e un inverno anomali, sembra che le temperature più alte non arretreranno durante l’estate e la situazione riguarderà l’intero pianeta. Per Avvenia i settori più a rischio sono la GDO (logistiche refrigerate), il farmaceutico e l’alimentare, dove il problema della stabilità termica degli edifici e del mantenimento di determinate temperature negli ambienti più essere causa, se mal gestito, di perdite di qualità del prodotto o di perdita del prodotto stesso.
“Ci aspetta l’estate più calda di sempre – commenta l’ingegnere Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia -. E se in parte l’aumento della temperatura è dovuto a cause naturali, come l’irraggiamento solare combinato con il naturale effetto serra dell’atmosfera, una parte importante del surriscaldamento è indubbiamente riconducibile alle attività umane, come l’utilizzo dei combustibili fossili, la deforestazione e l’agricoltura e l’allevamento intensivi, e alla scarsa attenzione da parte di molti Paesi alle politiche di efficientemento energetico“.