La tabella di marcia per la partenza della seconda parte della missione ExoMars fa un ulteriore scatto in avanti. Lo scorso 16 giugno all’ESA Council i paesi coinvolti nel programma guidati dai maggiori contributori – Italia, Regno Unito, Francia e Germania – hanno deciso all’unanimità di continuare a finanziare la missione, riferisce l’ASI.
L’impegno finanziario previsto è pari a 77 milioni di euro -di cui 34 stanziati dal nostro paese – un supporto economico che ne garantirà il proseguimento fino alla fine dell’anno. Ora bisognerà attendere la Ministeriale di dicembre perché si possa discutere dello stanziamento di altri fondi e assicurare la copertura per il liftoff del 2020.
“La decisione di rifinanziare la seconda fase di ExoMars è stata necessaria per proseguire quello che è uno dei più importanti programmi scientifici e tecnologici dell’ESA – ha sottolineato il presidente dell’ASI Roberto Battiston – per l’Italia si tratta di uno sforzo importante ma pienamente giustificato dal fatto che siamo stati gli ideatori della missione e quindi il maggior contributore così come la prima missione ha visto una grande collaborazione tra ESA e Roscosmos nella seconda missione questa collaborazione sarà ancora più determinante in quanto i russi, oltre al lanciatore, forniranno il sistema di atterraggio del rover”.
Il ritardo, che ha comportato un aumento della spesa prevista, è stato reso necessario a causa di ritardi nella realizzazione di alcuni componenti del rover.
In agenda al meeting di Parigi anche la partecipazione del numero uno della NASA Charles Bolden che ha caldamente invitato i governi europei a non interrompere la collaborazione scientifica e tecnologica sulla Stazione Spaziale Internazionale: “Estendendo la vita della ISS al 2024 – ha affermato Bolden potremmo continuare a svolgere attività scientifiche che sono fondamentali per il progresso dell’esplorazione umana dello spazio profondo”.
La Ministeriale di fine anno sarà decisiva per intavolare una discussione sulla permanenza o meno come partner della ISS fino al 2020– dato che non ci sono ancora accordi formali – per poi arrivare a una possibilità di prolungamento al 2024.