Festa della Repubblica: ecco perché si celebra il 2 giugno

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Ricordare la Festa della Repubblica equivale a celebrare la nascita di un nuovo giorno, che per l’Italia sorgeva esattamente 70 anni fa. Infatti con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, a suffragio universale (per la prima volta le cittadine italiane potevano recarsi alle urne) per la scelta tra Monarchia e Repubblica, il 54,3% degli Italiani (12.717.923 voti) si pronunciarono a favore della Repubblica, mentre per la Monarchia si espressero 10.719.284 votanti. Gli Italiani andarono a votare con circospezione: tanto entusiasmo nelle piazze, tanto timore nelle urne, anche perché al voto, dopo 85 anni di regno della dinastia Savoia (di cui 20 di dittatura fascista) si era poco avvezzi.

FESTA REP 2Si parlava da mesi di questo referendum: la monarchia non la volevano De Gasperi, Togliatti e Nenni, non la volevano tutti quelli che, in quel tempo, contavano al Nord, dove la Repubblica sembrava inevitabile. Di contro, il Meridione si stringeva attorno al suo Re ed Umberto coltivava il sogno proibito, impegnato in una rimonta che, secondo molti, verrà, poi, battuta sul traguardo dal poco tempo a disposizione. Correva l’anno 1946 e l’Italia usciva da un periodo di lutti e atrocità. La guerra era finita, portandosi dietro uno strascico di sofferenze e desolazione. Il 9 maggio, il re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, conscio di aver ormai messo a dura prova la sua reputazione, sia per essersi compromesso col fascismo, che per essere fuggito, lasciando Roma indifesa a discapito del motto “Avanti Savoia”, pensò allora di abdicare in favore del figlio Umberto II, cui precedentemente aveva affidato la luogotenenza, il quale regnò solo per 35 giorni (10 maggio-13 giugno 1946), tanto da essere soprannominato “re di maggio”. Questa manovra avrebbe assicurato la continuità della monarchia, offrendo la possibilità alla Casa Savoia di presentarsi all’opinione pubblica e agli anglo-americani come una dinastia desiderosa di dimenticare la parentesi fascista.

Il 2 giugno il popolo italiano fu chiamato alle urne non solo per il referendum istituzionale (scegliendo tra Monarchia e Repubblica), ma anche per l’elezione dei membri dell’Assemblea Costituente che avrebbe poi dovuto redigere la nuova Costituzione italiana. Stando al decreto legislativo luogotenenziale 151/1944, infatti: “Dopo la liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali sarebbero state scelte dal popolo italiano che a tal fine avrebbe eletto a suffragio universale, diretto e segreto, un’Assemblea Costituente per deliberare la nuova Costituzione dello Stato”. Il 2 giugno 1946, vi era una lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali, tanto che sembrava di essere tornati alle code per l’acqua e per i generi razionati, ripassando mentalmente il simbolo, il segno, la crocetta accanto al nome. Milioni di donne, in tutta Italia, nelle grandi città industriali del Nord, come in quelle del Centro.Sud, nei piccoli centri agricoli e nelle comunità montane, sostavano composte in lunghe file davanti ai seggi elettorali; le giovani, con abiti leggeri, le più anziane, esponendo un rigoroso lutto, segno delle atrocità della guerra e lontane dai processi di modernizzazione.

Intanto, i cinegiornali mostravano le stelle del cinema, tra cui la popolare Anna Magnani, alle preme con il primo voto. Il 2 giugno si celebrano i valori di un popolo che sentiva d’essere una Nazione, desideroso dell’integrità della sua Patria. E’ il giorno in cui gli Italiani hanno scelto di costruire l’Italia delle libertà civili, innaffiando le radici della loro civiltà con l’acqua della dignità umana. Il 2 giugno è l’occasione per ricordare insieme, con profondo senso civico e responsabilità, tutto ciò che ha fatto parte del nostro passato, tra errori e insuccessi, conquiste e sconfitte, speranze e delusioni. E’ un’occasione di riflessione, rimarcando l’importanza ed il valore della scelta della Repubblica perché è sul percorso della pacificazione civile, della concordia e dell’unificazione nazionale che si è costruita la Democrazia ed è su queste basi che si fonda la nostra Costituzione. Il 2 giugno è la promessa di un impegno per i giorni futuri e per le generazioni del domani… la promessa di fare del tricolore italiano un segno indelebile di memoria collettiva sempre viva e attuale che non conosce tempo… la memoria di una Nazione che crede nei colori della libertà.

Il 2 giugno fu istituito nel 1949 con legge 27 maggio 1949 n° 260 (Riordino della normativa sulle festività e istituzione della Festa della Repubblica), dal governo De Gasperi. Nel 2001, con entrata in vigore della legge 20 novembre 2000 n°336, è stata ripristinata la festa della Repubblica del 2 giugno, che era stata spostata alla 1° domenica del mese di giugno dalla legge 54 del 1977. Prima che fosse dichiarata la Repubblica, festa nazionale era il 1°giugno, anniversario della concessione dello Statuto Albertino, definito come “Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della monarchia”, emanato dal re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia-Carignano, il 4 marzo 1848. Con la fondazione del Regno d’Italia, nel 1861, lo Statuto Albertino divenne la carta fondamentale, espressione della volontà del sovrano, composto da 81 articoli, 22 dei quali volti a definire i poteri del re, caratterizzato da una natura flessibile, potendo essere modificato attraverso la normale procedura parlamentare ogniqualvolta lo si riteneva opportuno… un primo esempio, seppur rudimentale, di Costituzione breve.

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