L’Università di Padova e l’ASI hanno realizzato il primo esperimento che dimostra l’interferenza di singoli fotoni su distanze di migliaia di chilometri: la dimostrazione che un singolo quanto di luce (fotone) è in grado di interferire con se stesso rappresenta una delle verifiche più importanti e sorprendenti della validità della teoria quantistica. Il risultato ottenuto dai ricercatori italiani (frutto della collaborazione tra il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e il centro di Geodesia spaziale dell’Asi a Matera) rappresenta un nuovo record nello studio dell’interferenza di singoli fotoni su grandi distanze, realizzando il primo esperimento di interferenza a singolo fotone oltre l’atmosfera terrestre. Il team di ricerca, guidato dal professore Paolo Villoresi, ha dimostrato l’interferenza tra due possibili cammini che un singolo fotone può scegliere dopo una propagazione di migliaia di chilometri. “In particolare, due diversi cammini che portano ad un rivelatore di fotoni sono creati dividendo un impulso luminoso in due e facendo propagare le due parti per lunghezze diverse prima di inviarle nello Spazio. Il ritardo, pari a tre nanosecondi, o miliardesimi di secondo, equivale ad uno sbilanciamento dei cammini di un metro,” ha spiegato il Villoresi.
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Fisica: italiana la prima ricerca sull’interferenza di fotoni da satellite
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