In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente e dei trent’anni del dicastero ad esso dedicato, istituito l’8 luglio 1986, si sono riuniti stamani nella sede romana a celebrare la doppia ricorrenza il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini, insieme alla ministra Hakima El Haite, delegata per la tutela dell’Ambiente del Marocco, paese ospitante della Cop22 di fine anno. Tutti sono stati accolti dal padrone di casa, il ministro Gian Luca Galletti. “E’ dovere di tutti, dei governi in primo luogo – ha ricordato – ma anche di ciascun cittadino del pianeta, operare per salvaguardare la terra, i suoi ecosistemi, le sue specificità, le sue risorse naturali”. Per questo si lavora sulla riforma del Titolo V della Costituzione che darà maggiori poteri al ministero, incidendo “tantissimo sull’ambiente” e dando “più poteri di prima”, e quindi “più tutela ambientale e maggiori possibilità – ha anticipato ai giornalisti – che l’ambiente diventi motore di sviluppo economico per tutto il Paese”. Anche perchè “il mondo si mobilita per difendere l’ambiente, per ricordare a tutti che non abbiamo una terra di riserva, né risorse inesauribili” Una sfida che il Governo ha recepito da tempo. “L’Italia – ha detto Galletti – ha imboccato con decisione la via dello sviluppo sostenibile, il Governo è impegnato con chiarezza su questo fronte che significa anche passare dall’economia lineare che consumava e produceva rifiuti all’economia circolare che recupera materia prima e non scarta nulla perché tutto ha valore e può essere riciclato soprattutto se è pensato e progettato per essere riusato”. Per il ministro dell’Ambiente, il ruolo del suo dicastero è arrivato a una svolta. Non solo “guardiano dell’ambiente”, ma anche “volano di sviluppo sostenibile” e “promotore di cultura ambientale”. Perché ormai il futuro dell’economia si dirige verso la “green economy, che fra pochi decenni non sarà più green ma sarà la sola economy del pianeta”. Di qui l’esigenza di alleanze tra paesi per portare avanti una battaglia etica e “ridefinire il progresso”, come sostiene peraltro Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’. E “l’accordo di Parigi – continua Galletti – spinge irreversibilmente in questa direzione”. “In un momento in cui il mondo si impegna per dare attuazione all’agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile e all’accordo di Parigi sul cambiamento climatici – scrive il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon nel messaggio inviato per la celebrazione odierna – è incoraggiante sapere che le Nazioni Unite possono contare sulla costante leadership dell’Italia in materia di ambiente. Nella certezza che l’azione italiana contribuirà a costruire un futuro di pace e prosperità su un pianeta in salute”. Ma il tema si allarga alla lettura dell’attuale fenomeno migratorio. “E’ importante che la comunità internazionale assuma il tema del surriscaldamento globale anche come nodo politico da affrontare oggi – ha avvertito Galletti – per evitare di trovarsi domani anche dinanzi a scenari di destabilizzazione socio-economica difficili da affrontare. Mi riferisco ad esempio al fenomeno delle migrazioni che sta mettendo a dura prova la stessa Europa ed i suoi principi di solidarietà e accoglienza”. “Un esodo – ha proseguito il ministro dell’Ambiente – che assumerà sempre maggiore spessore numerico mano a mano che i cambiamenti climatici dispiegheranno i loro effetti”. Anche perché “i cosiddetti migranti economici di oggi sono l’avanguardia dei migranti climatici di domani”. Per affrontare temi così importanti, un “grande ministero – ha sostenuto Galletti – perché ad esso l’opinione pubblica, gli italiani affidano, nel sentire comune, la difesa del bene forse più prezioso: le nostre risorse naturali e paesaggistiche, la grande bellezza dell’Italia. Una ricchezza che è a rischio per fattori naturali, come gli eventi meteo estremi, ma anche per la criminale follia di alcuni”. Il riferimento è all’isola di Pantelleria, cui ha rivolto un “commosso indirizzo di saluto e di incoraggiamento”, soprattutto pensando alla popolazione “segnata dall’incendio che ha arrecato gravissimi danni all’isola”. Ma “Pantelleria rinascerà – promette il ministro – grazie alla forza e alla passione dei suoi abitanti, soprattutto dei suoi giovani e avrà una spinta in più: quella del Parco nazionale che sarà istituito sull’isola”, che “tornerà più bella, più verde e più protetta di prima”. “Se qualcuno pensava di cancellare col fuoco le speranze, il futuro, la straordinaria specialità dell’isola – ha concluso – non ha capito niente dei panteschi, ma nemmeno dello Stato e di questo ministero”
Giornata Mondiale dell’Ambiente: “E’ dovere di tutti operare per salvaguardare la terra”
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