Il drone subacqueo OpenROV v 2.8 alla scoperta dei fondali adriatici

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Un drone subacqueo alla ricerca  del “Galeone” di Pesaro, nave di fine ‘700 ancora sommersa in 3,50 metri di profondità a circa 150 metri dalla spiaggia nelle vicinanze della Palla di Pomodoro. Questo strumento tecnologico, innovativo e a basso costo, sarà l’indispensabile aiuto al servizio del nostro Patrimonio Culturale durante la Veleggiata che la SEAM Associazione Socio Culturale A.P.S., in collaborazione con la Compagnia Teatro a martello, organizzerà – dal 25 giugno al 10 settembre p.v. – lungo la costa dell’Adriatico, con una ciurma formata esclusivamente da ragazzi delle scuole elementari e medie, provenienti da tutta Italia (diversamente abili inclusi). L’obiettivo del progetto, oltre a voler unire Avventura, Cultura e Natura, è quello di raccogliere fondi per creare il 1° Parco Archeologico Subacqueo pro #GaleonePesaro.

Il drone subacqueo – racconta Alessio Canalini che dell’iniziativa è l’ideatore e organizzatore – è un piccolo robot creato da una società open source americana che i ragazzi potranno pilotare con un semplice joystick per esplorare gli ambienti marini. Si tratta di uno strumento concepito dalla passione di due giovani ricercatori americani che nel 2012 hanno deciso di creare un robot subacqueo finanziandosi attraverso un progetto di crowdfunding e recuperando in breve tempo i 10000 dollari destinati alla messa a punto. Successivamente, i fondatori si sono inseriti ammirevolmente nel mercato perfezionando il proprio progetto all’interno di una community internazionale chiamata “Open Rov” che si sta ampliando velocemente in tutto il mondo. Sono inoltre  riusciti a raccogliere più di $800000,00 per lo sviluppo della nuova versione di drone subacqueo, il ‘TRIDENT’ che attualmente stanno producendo in serie per distribuirlo entro fine 2016 alle migliaia di persone che l’hanno ordinato e che da noi arriverà nel 2017.  A rappresentarla in Italia è proprio la Seam APS, insieme a FabLab di Pesaro e il Dive Store di Riccione.

Il modello che verrà utilizzato durante la veleggiata dei giovani marinai è l’OpenROV v 2.8, uno strumento alla portata di tutti e dovunque (poiché inclusore sociale e abbattitore delle barriere architettoniche), il cui sviluppo e i cui progressi tecnici sono frutto del lavoro di ogni membro della community.

“Il nostro obiettivo – continua Canalini – è portarlo nella maggior parte delle scuole italiane, già a partire dalle elementari, con progetti web 3.0; essendo un kit, è possibile assemblarlo a scuola con l’aiuto degli insegnanti e noi di OpenROV in Italia. Poi, una volta montato, saranno gli stessi alunni a pilotarlo in mare/lago per esplorare i fondali con progetti mirati e condivisi con i vari istituti scolastici… In fondo bisogna considerare che il mare ricopre i 3/4 del globo e noi, ne abbiamo esplorato appena il 5%… quindi c’è ancora un potenziale enorme da scoprire!

OpenROV, congegno sicuramente utile ad incrementare la ricerca internazionale nel settore e a creare nuove opportunità di lavoro per le prossime generazioni, sarà ufficialmente presentato al Maker Faire di Roma il prossimo autunno. Nel frattempo i ragazzi potranno già da questa estate vivere sul veliero, insieme al drone e ad un gruppo di educatori e teatranti una meravigliosa e trasversale esperienza – tra didattica e divertimento (in una parola “>edutainment) – all’insegna della novità.

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