In Serbia la grandinata più violenta del 2016 in Europa, duramente colpita la città di Pan?evo

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Nel pomeriggio di lunedì 20 Giugno 2016 una violenta grandinata, caratterizzata da chicchi di grosse dimensioni, grandi come noci, ha duramente colpito la città di Pan?evo, nel nord della Serbia. Nelle fasi più intense della grandinata la visibilità orizzontale si è drasticamente ridotta, mentre la temperatura è crollata di diversi grandi. In Serbia una grandinata di questa intensità non si vedeva dal Maggio del 2008. Allora toccò alla capitale Belgrado fare i conti con una intensa grandinata preceduta da un intenso “downburst”, con raffiche di vento che superarono i 90 km/h in città. Del resto da diversi giorni forti temporali, nelle ore pomeridiane e serali, hanno interessato i Balcani e l’area carpatica-danubiana, arrecando anche locali grandinate. Lo sviluppo di questi temporali “termoconvettivi” (o di calore) viene esacerbato dall’aumento dell’insolazione diurna, caratteristico in questo periodo dell’anno.

13442339_1828487424041017_220343364048862368_nL’intensificazione del soleggiamento, a sua volta, determina un graduale riscaldamento delle terre emerse. Il maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene i terreni, instabilizza la colonna d’aria sovrastante, per l’inasprimento del “gradiente termico verticale” (fra l’aria sempre più mite nei bassi strati e l’aria più fredda che scorre alle quote superiori della troposfera), alimentando lo sviluppo di moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) più marcati che spesso vengono identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza (cumuli congesti e cumulonembi), nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda e umida”.

La violenta grandinata di Pan?evo, responsabile di ingenti danni materiali, con decine di macchine rimaste seriamente danneggiate, è stata causata da un potentissimo “Cluster temporalesco”, subito dopo evoluto in un più complesso “MCC” (Mesoscale Convective Complex) che si è spostato in direzione della Romania occidentale, sud dell’Ungheria e Ucraina occidentale. Con molta probabilità si tratta della grandinata più violenta vista in Europa in questa estate 2016. Difatti fino ad oggi sul vecchio continente non si erano visti fenomeni grandinigeni così estremi, come quello osservato lo scorso lunedì sulla città di Pan?evo.

Il cumulonembo, responsabile della spettacolare grandinata, doveva presentare una altezza di almeno 12-13 km, ed essere alimentato da un “updraft” impressionante (ciò spiega le dimensioni considerevoli dei chicchi di grandine) che lo ha rapidamente sospinto fino al limite superiore della tropopausa, facendolo sfondare fino in stratosfera. La presenza di moti convettivi particolarmente violenti spiega anche perché la grandinata che si è abbattuta su Pan?evo sia risultata così forte.

Difatti, grandinate di queste dimensioni, possono essere prodotte solo da cumulonembi temporaleschi che raggiungono dimensioni considerevoli, spingendosi fino al limite meridionale della stratosfera. La grande esplosività del sistema temporalesco, responsabile della grandinata estrema di Pan?evo, sarebbe da ascrivere al fortissimo “gradiente igrometrico verticale” che si è venuto a creare in loco, fra l’aria molto calda e umida, stagnante al suolo da diversi giorni, e l’aria più fresca e secca che è sopraggiunta alle quote superiori della troposfera, dopo essersi inserita in seno all’umido flusso da S-SO, in risalita lungo il bordo ascendente dell’ampia saccatura estesa dal mar del Nord fino al bacino centrale del Mediterraneo.

Molto probabilmente il gigantesco “Cluster temporalesco” che si è sviluppato in pochissimo tempo sopra i cieli della Serbia si è venuto ad innescare grazie ad una “invasione di aria stratosferica”, molto fredda e secca, che si è versata verso la troposfera, causando lo sviluppo di moti convettivi particolarmente violenti, in grado di propagarsi fino al limite superiore della tropopausa.

Generalmente, come avviene sovente lungo le vaste praterie degli Stati Uniti e del Canada meridionale, questa combinazione, fra aria fredda e secca in quota, e aria calda e umida nei bassi strati, diventa ideale per le forti grandinate, che a volte possono divenire veramente estreme, tanto da causare danni ingentissimi e il decesso delle persone che non riescono a mettersi al riparo dalla precipitazione meteorica.

In queste situazioni, con fortissimi divari “igrometrici”, succede che all’attivarsi delle forti correnti ascensionali, l’aria che tende velocemente ad ascendere verso l’alto, a contatto con lo strato di aria secca presente in alta quota, si raffredda più velocemente dell’aria più umida presente negli strati inferiori, favorendo un elevatissimo “CAPE” (energia potenziale per l’attività convettiva) che fornisce le energie necessarie per lo scoppio di fenomeni temporaleschi estremamente violenti.

Inoltre, osservando i metar trasmessi da diverse stazioni meteorologiche presenti sul nord della Serbia, si mettono in evidenza gli indici di umidità relativa. La presenza di questo “cuscinetto di aria calda e molto umida” nei bassi strati, in prossimità del suolo, ha contribuito a fornire un notevole carburante per l’instabilità convettiva, favorendo la genesi di moti convettivi particolarmente violenti che si sarebbero spinti fino all’alta troposfera, sfondando fino alla bassa stratosfera.

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