“All’autocombustione credono solo i bambini. E’ una favoletta. Soprattutto se si considera che ci sono state decine di incendi contemporaneamente. Non e’ possibile che tutta l’Isola prenda fuoco per caso nello stesso momento“. A dichiararlo è Giuseppe Antoci, il presidente dell’ente Parco dei Nebrodi. “Noi, qui al parco – assicura – faremo la guerra ai piromani. Metteremo telecamere, controlleremo ogni centimetro e se se ne prendera’ qualcuno, ci costituiremo parte civile. Non daremo tregua a chi incendia le nostre terre, sara’ guerra spietata fin quando non verranno assicurati alla giustizia“.
“Il territorio – e’ l’atto d’accusa di Antoci – e’ stato massacrato. Io sono certo che ci sia dolo e so anche che sara’ difficilissimo provarlo, perche’ usano mille tecniche diverse, alcune impossibili da smascherare come dare fuoco agli animali che, scappando, poi diffondono le fiamme“.”Dobbiamo dare un segnale inequivocabile“, dice. Nella notte tra il 17 ed il 18 maggio scorsi a salvare la vita a Giuseppe Antoci fu l’auto blindata sulla quale viaggiava e la scorta. A sparare sono state almeno due persone forse mandate dagli stessi che hanno preso da tempo di mira Antoci. Le agromafie da tempo imperversano nell’area dei Nebrodi. I protocolli predisposti dal parco hanno dato fastidio e le indagini diranno se l’azione dei piromani sia riconducibile ad un’azione dei clan.