Ultimamente molte persone soffrono di disturbi legati ad intolleranze alimentari come quella al glutine o intolleranza al lievito. I lieviti sono organismi unicellulari appartenenti alla famiglia dei funghi, nel gergo quotidiano invece per lievito intendiamo quella sostanza che provoca gonfiore e fa aumentare di volume il nostro impasto, trasformando l’aria in gas. Il lievito è distinguibile in due categorie, quello naturale e quello chimico, la differenza sta nel fatto che quello chimico, più semplice e veloce da utilizzare non produce fermentazione. Il lievito naturale invece è rappresentato dalla pasta madre, pasta di riporto, kefir, lievito di birra, invece quello chimico è rappresentato da bicarbonato di sodio, cremor tartaro e acido tartarico.
La digestione dei lieviti produce gas all’interno dello stomaco e quindi gonfiore addominale, digestione lenta, mal di testa, meteorismo, stitichezza o diarrea. Questi disturbi sono legati all’assunzione di prodotti derivanti da fermentazione e quindi lieviti, anche se ultimamente c’è un’attenzione particolare a quegli alimenti che provocano questi disturbi anche senza contenere direttamente lievito. Se il problema è duraturo e i sintomi si protraggono nel tempo è possibile ricorrere a calo ponderale e malassorbimento, causato dalla difficoltà da parte dell’intestino delle sostanze nutritive, così anche nei casi di intolleranza al glutine.
Esistono pochi test attendibili per stabilire se si soffre di intolleranza al lievito, una cosa da fare sicuramente è quella di seguire una dieta senza la presenza di lievito. Un’alimentazione consigliata in caso di intolleranza al lievito deve comprendere alcuni cibi ben precisi, che non sono responsabili di una reazione da parte del nostro organismo. Alimenti come cereali integrali, verdure e proteine fresche.
Non bisogna escludere dalla dieta la frutta fresca, ma sarebbe importante limitarne l’assunzione, perché può contenere molti zuccheri. Si può mangiare il pane di segale senza lievito e si possono consumare anche i prodotti da forno che nella loro produzione non richiedono la lievitazione, come quelli preparati a base di patate, mais o farina di soia. Si possono mangiare le uova, i ceci e le lenticchie. Via libera anche alla carne di pollo e al pesce fresco e bisogna prestare attenzione ad alcuni tipi di frutta, come il melone o l’uva. Si possono consumare tutte le verdure, anche surgelate, e il riso integrale. E’ possibile bere delle tisane.
I cibi da escludere per chi soffre di intolleranze al lievito sono i prodotti da forno come pane, crackers, grissini, fette biscottate, biscotti, prodotti da pasticceria, soprattutto se preparati con mix di farine che contengono dei miglioratori per la lievitazione. Si include anche il pane azzimo e la pasta frolla, che durante la cottura a causa dell’evaporazione di acqua e parti grasse produce una minima fermentazione. Formaggi, sia freschi che stagionati e anche il tofu. Bevande fermentate e alcoliche come vino, birra, sidro e tutti gli alcolici in genere. Condimenti quali dadi e brodi vegetali, maionese, aceto, salsa di soia, aceto. I funghi sono da evitare tutti i funghi, freschi, secchi o conservati in olio. Yogurt sia di origine vaccina che di soia, alcuni farmaci e integratori vanno evitati tutti i macerati e le tinture madri, i preparati vitaminici come quelli del gruppo B ed estratti del lievito. Miele.