La propoli è un rimedio naturale utilizzato per la cura dei malesseri. La raccolta della propoli può avvenire direttamente dall’alveare, dove è utilizzata dalle api come copertura isolante, disinfettante e curativa o negli allevamenti privati, dove gli apicoltori pongono delle griglie nella parte alta dell’alveare, i cui spazi verranno poi riempiti dagli insetti con la sostanza da loro prodotta una volta consumati i pollini raccolti. La propoli è costituita da una serie di composti di natura fenolica ed aromatica quali vitamine, acidi grassi, terpeni, sali minerali, aminoacidi.
La propoli è costituita dal 50% di resine e sostanze aromatiche, il 22-35% di acidi grassi, cera, dal 5-10% di sostanze volatili, 5% di polline e altri composti organici tra le cui sostanze spiccano i flavonoidi. La composizione della propoli varia a seconda della composizione fisica, colore, sapore e aroma; il colore varia a seconda delle fonti di raccolta dal giallo-verde dove vi è prevalenza di pini a rossastro dove vi è prevalenza di pioppi fino a nero dove vi è prevalenza di betulle con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori.
Anche l’odore della propoli, intensamente aromatico, cambia in base alle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il suo sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino quasi a dolce. La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambiente, dura e friabile a freddo la propoli diventa duttile appena la si manipola, e la sua malleabilità aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30 C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, a 65-70 C fonde. Riscaldata a bagnomaria la propoli si separa in due fasi, in superficie emerge la fase liquido-cerosa mentre sul fondo precipita la fase viscoso-resinosa.
Tra i composti organici spiccano i flavonoidi e i polifenoli, proprietà maggiormente studiata. I flavonoidi sono pigmenti vegetali, simili alle antocianine, che svolgono funzione di protezione e stimolo delle principali funzioni di metabolismo, quali la respirazione. La peculiarità della propoli, la cui principale fonte come sappiamo è costituita da materiali resinosi raccolti dalle api sulle gemme, risiede proprio nella grande ricchezza di flavonoidi che assicurano alla propoli gran parte delle loro proprietà antimicrobiche.
La propoli presenta, oltre ai flavonoidi, altri composti di natura aromatica come acido benzoico, acido ferulico, composti che contribuiscono a dare proprietà battericida e batteriostatiche alla propoli. Altri composti individuati nella propoli sono alcuni esteri dell’acido caffeico e lo xanterolo, tutti dotati di attività antifungina. La galangina e la pinocembrina inibiscono la crescita dei microrganismi anche a basse concentrazioni, invece altri flavoni non sono in grado di esplicare questa attività.
Numerosi studi hanno dimostrato come la propoli, grazie alle sue proprietà, è in grado di inibire la crescita di batteri Gram positivi, in particolare quelli della tubercolosi, Escherichia coli, Bacillus alvei larvae e molti della salmonella. Particolarmente attivi contro i funghi, Candida, saccaromiceti e molte affezioni come la micosi possono essere combattute con la propoli grazie alla presenza di alcuni acidi come quello caffeico. La propoli è indicata soprattutto per i casi in cui stati febbrili, mal di gola, Herpes simplex e raffreddori siano in atto grazie all’azione della frazione idrosolubile della propoli.
La propoli ha inoltre proprietà cicatrizzanti, immunostimolanti, vaso-protettiva e antiossidante grazie alla presenza di fenoli che combattono la conservazione degli alimenti grassi, assunta per via interna migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, è diuretica, favorisce l’assimilazione della vitamina C, funge da antisenile per l’effetto antiossidante e attivante dei complessi enzimatici. Ma l’utilizzo per eccellenza rimane quello esterno per lenire cicatrici, disinfettare attraverso pomate, creme e unguenti.