Marte: Curiosity scopre un minerale inaspettato, la tridimite

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Un minerale inaspettato quello trovato in un campione di roccia al Gale Crater su Marte dal rover Curiosity, il laboratorio viaggiante della NASA che dal 2012 sta solcando il terreno marziano. Una scoperta che può alterare la nostra comprensione di come il pianeta rosso si sia evoluto. Infatti, nel mese di luglio 2015, nel Sol 1060 (il numero di giorni marziani dal momento dell’atterraggio), il rover ha raccolto campioni di polvere di roccia che, una volta analizzata, è risultata essere un minerale di silice chiamato tridimite.

La rilevazione è stata una sorpresa per gli scienziati – spiega l’ASI – perché la tridimite è generalmente associata a vulcanismo silicico, che è conosciuto sulla Terra, ma non è stato ritenuto un fenomeno importante, o addirittura presente, su Marte.

La scoperta di tridimite potrebbe indurre gli scienziati a ripensare la storia vulcanica di Marte, il che suggerirebbe che il pianeta una volta aveva vulcani attivi che hanno portato alla presenza del minerale.

Sulla Terra la tridimite si forma a temperature elevate in quel processo esplosivo chiamato vulcanismo silicico. La combinazione tra un’alta presenza di silice e temperature estremamente elevate crea la tridimite“, spiega Richard Morris, planetarista al Johnson Space Center (JSC) della NASA e principale autore dello studio.

Io dico sempre ai colleghi scienziati planetari di aspettarsi l’inaspettato su Marte“, ha detto Doug Ming, direttore scientifico del progetto ARES al JSC e co-autore del documento. “La scoperta di tridimite era inaspettata. Questa scoperta pone ora la questione se Marte abbia sperimentato una storia vulcanica molto più violenta ed esplosiva, durante la prima evoluzione del pianeta, di quanto si pensasse“.

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