Dal 22 giugno oltre 500 mila studenti saranno impegnati con gli esami di Stato. Per arrivare all’appuntamento in perfetta forma, ben riposati e concentrati è fondamentale seguire una dieta varia, che preveda cibi sani e ricchi dei nutrienti essenziali per massimizzare le funzioni cerebrali. A dichiararlo è Elisabetta Bernardi. “Nessun singolo alimento – spiega l’esperta – è in grado di fornire tutti i nutrienti essenziali all’organismo o al nostro cervello, ma ci sono alcuni nutrienti che più di altri possono incidere sull’abilità cognitiva, sulla memoria e l’apprendimento e possono rappresentare un’arma in più quando si studia e in vista degli esami“.
Tra questi troviamo la frutta, la verdura e le proteine animali, soprattutto tra le carni bianche che “oltre a mantenere sano e leggero il nostro fisico, contengono molti di quei nutrienti come grassi omega 3, vitamina B12 e ferro che si sono dimostrati utili per la salute del nostro cervello“. Il cervello necessita di energia. Nonostante sia solo il 2% per cento del peso del corpo, divora oltre il 20% delle energie che assumiamo quotidianamente. Con queste richieste, i cibi influenzano molto la struttura e la funzione del nostro cervello. Ma con l’esame alle porte come ci regoliamo? Secondo Bernardi, già a partire dalle settimane che precedono il primo giorno di esami è indispensabile seguire una dieta varia, che comprenda alimenti provenienti da tutti i gruppi alimentari, perché solo così è possibile comporre il complesso puzzle di nutrienti e sostanze protettive utili per mantenere il nostro organismo in salute. Tra tutti gli alimenti ne troviamo alcuni che funzionano molto di più.
I cereali, soprattutto quelli integrali, la frutta e la verdura, che garantiscono l’apporto di vitamine e minerali. I pomodori contengono vitamina C, fibra, sostanze fitochimiche, licopene e altre componenti. È poi fondamentale bere almeno 8-10 bicchieri di acqua al giorno e non far mancare fonti di proteine come la carne. Tra le carni è da preferire quella di pollo perché “contiene pochi grassi, una discreta quantità di proteine e molti dei singoli nutrienti essenziali per il corretto sviluppo del cervello e l’ottimizzazione dell’attività cognitiva“. A partire dall’acido folico. E mentre la carenza di vitamina B12, presente in gran quantità nella carne di pollo, è associata alla diminuzione della memoria e all’insorgenza di spossatezza e confusione mentale, lo zinco svolge un ruolo indispensabile nella formazione delle sinapsi. La carne di pollo fornisce anche diversi minerali, tra cui il ferro.
“La carenza di ferro – spiega la nutrizionista – può essere la causa di bassi livelli di attenzione e di concentrazione, con conseguenti scarsi risultati“. Ovviamente ci sono tanti altri cibi dannosi per il cibo. Una dieta troppo ricca in grassi e zuccheri o in calorie può danneggiare attraverso i radicali liberi le strutture cerebrali, come le sinapsi e ridurre le funzioni cognitive. Esagerare con gli alimenti che apportano grassi rende difficile la funzionalità del nostro cervello. “Spesso gli studenti fanno una serie di errori tipici – spiega la nutrizionista – esagerano con il caffè, le bevande energetiche, o scelgono alimenti poveri di nutrienti ma ricchi di grassi e zucchero. Questa è una situazione abbastanza tipica di chi prepara un esame e ciò può far arrivare uno studente esausto, poco concentrato e nervoso al giorno dell’esame“. Ovviamente, è necessario non fare affidamento sugli integratori alimentari e sulle bevande energetiche.
Se è vero, infatti, che queste possono dare una spinta rapida, nel lungo termine gli alti livelli di caffeina contenuti in queste bevande possono aumentare l’irritabilità e influenzare il sonno. Bere queste bevande può portare problemi di salute. E dopo l’esame? “Più gli studenti crescono – conclude Bernardi – e peggiore diventa la loro dieta. All’università le abitudini alimentari degli studenti spesso si deteriorano a causa di molti fattori come lo stress, lo stile di vita sedentario, i cambiamenti nei modelli alimentari. È tuttavia importante per il benessere ottimale e il rendimento accademico fare scelte nutrizionali intelligenti“.