Lavorare di notte mette a rischio il sistema immunitario. Tassisti, vigilantes, infermieri, poliziotti con turni notturni potrebbero ‘alterare’ il loro orologio interno con effetti sulla salute. Sono le indicazioni che arrivano da un recente studio canadese, pubblicato sul ‘Journal of Immunology’, che ha misurato gli effetti sull’uomo, considerato ‘animale diurno’.
I ricercatori dell’università McGill e del centro di ricerca sulla salute mentale Douglas di Montreal, hanno cercato di dimostrare gli effetti sul sistema immunitario umano, a partire da precedenti ricerche che già avevano dimostrato la relazione nei roditori in laboratorio. Per farlo l’equipe – composta da Marc Cuesta, Nicolas Cermakian e Diane B. Boivin – ha riprodotto, in alcuni volontari sani, le condizioni della notte. In una camera d’isolamento temporale è stata infatti ridotta la luce e sono stati attenuati i rumori caratteristici del giorno. Successivamente è stata valutata la produzione di citochine e di proteine sintetizzata dal sistema immunitario.
Le citochine mettono in connessione le cellule, regolando funzioni biologiche estremamente varie, come nel caso del legame tra infiammazione e risposta immunitaria. “Abbiamo scoperto – spiega Cermakian – che il ritmo di produzione di citochine era normale nelle persone che vivevano di giorno. Ma erano alterate in chi lavorava in orari notturni“. Dopo queste conclusioni i ricercatori sperano di misurare l’impatto direttamente sui lavoratori notturni per capire fino a che punto il loro sistema immunitario viene alterato. (AdnKronos)