Morfina, la scoperta shock: attenua i dolori, ma li prolunga e li aggrava nel tempo

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La morfina, in genere utilizzata per il dolore acuto, può prolungare la sofferenza e anche intensificarla. A questa conclusione è giunta una ricerca congiunta dell’Università australiana di Adelaide e dell’Università di Colorado Boulder in Usa, pubblicata sulla rivista Pnas, che avvalora le crescenti preoccupazioni sugli effetti di lungo termine della morfina e degli altri oppiacei. Il nuovo Studio indica che oltre a causare dipendenza e il rischio di incidenti fatali, la morfina aggrava il trauma originale. “I nostri risultati aggiungono peso alle evidenze scientifiche, secondo cui gli oppiacei possono di fatto contribuire al dolore cronico“, scrive il principale autore Peter Grace, farmacologo che divide il suo tempo fra le due università.

Alcune lesioni, come è noto, provocano una risposta immunitaria dalle cellule gliali nel midollo spinale, le cellule che insieme ai neuroni compongono il sistema nervoso centrale e periferico. “Più di recente abbiamo scoperto che gli oppiacei attivano le stesse cellule immunitarie. E abbiamo voluto sperimentare se entrambe le condizioni, una lesione ai nervi e gli oppiacei, producono una risposta infiammatoria eccessiva“, spiega Grace. Lesioni ai nervi sono stati simulati in ratti da laboratorio, applicando legature attorno al nervo sciatico; ad alcuni di essi, inoltre, è stata somministrata morfina per cinque giorni. E proprio questi ultimi hanno impiegato da 10 a 11 settimane per recuperare, a differenza dei ratti che non avevano ricevuto morfina, per il quali sono state necessarie solo cinque settimane.

La lesione sommata agli oppiacei, dunque, invia la risposta immunitaria in ‘overdrive’, come spiega ancora il ricercatorie. Le cellule gliali scattano in piena azione, facendo ‘impazzire’ i neuroni del dolore nelle condizioni come sciatica e herpes zoster, o fuoco di Sant’Antonio. Mentre non sarebbe consigliabile interrompere del tutto l’uso di oppiacei, dovrebbero prima essere considerate alternative come ‘pregabalin‘ e ‘amitriptilina‘, aggiunge. Gli studiosi hanno anche scoperto un composto dei farmaci contro l’overdose di eroina, capace di bloccare una reazione immunitaria eccessiva. E suggeriscono che possa essere somministrato insieme con la morfina per prevenire l’infiammazione galoppante.

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