Qingdao e le donne incappucciate sulla spiaggia: una tradizione antica che vive ancora oggi

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Una concezione tanto antica quanto anormale, almeno per la cultura occidentalista,  che di certo non è passata inosservata e ha suscitato la curiosità di molti. Ci troviamo sulle spiagge del Qingdao, nella provincia cinese dello Shandong, e alcune fotografie immortalano innumerevoli bagnanti con indosso maschere di nylon che coprono interamente il loro viso, lasciando scoperti solo occhi, naso e bocca.

Pare che questa “moda” sia molto diffusa tra le donne del Qingdao e risponda a un meccanismo prettamente di parvenza che accomuna gli ideali della maggior parte delle popolazioni asiatiche.

donne incappucciateLe maschere in nylon sono state progettate da una donna del luogo nel 2005 e sono nate al solo scopo di proteggere la pelle del viso delle donne dall’esposizione al sole, così da mantenere inalterato il candido colore della pelle. 

Avere infatti una colorazione bianca sul viso, o comunque priva di macchie solari o di una leggera abbronzatura, nella cultura cinese significa tanto: è un modo evidente per evidenziare lo status sociale, è infatti un sinonimo di prestigio. Un volto asiatico non segnato dal sole palesa l’estraneità che le donne hanno nei confronti dei lavori manuali, indice di povertà e sottomissione.

Per proteggere il corpo dai raggi solari in spiaggia non esistono solo le maschere in nylon: le donne cinesi si difendono dal sole come meglio possono, armandosi anche di mute e tende da campeggio piantate in riva al mare, mentre in città spopolano foulard di chiffon portati intorno al capo e guanti protettivi che avvolgono interamente le braccia.

Inutile dire che i cosmetici più diffusi in queste zone sono le creme sbiancanti in cui sono state trovate tacce di mercurio e altre sostanze dannose per la salute della pelle.

Sembra che comunque non aleggi questa chiusura mentale su tutti i fronti: le autorità cinesi infatti non vedono di buon occhio le maschere di nylon , tant’è che è stato ordinato ai negozi di Qingdao di interromperne la vendita,forse per i materiali scadenti usati per la fabbricazione delle maschere, o probabilmente per la troppa somiglianza che queste hanno con i passamontagna da rapina.

 

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