Ha parlato di “attentato ecologico al patrimonio naturale” il presidente della provincia di Valencia, in Spagna, commentando il vasto incendio scoppiato ieri sera a circa 80 km dalla città. L’incendio è scoppiato nei pressi di Bolbaite, e si è esteso nella notte ad altri sei comuni, colpendo una vasta area di bosco di pini e vegetazione bassa. Stamattina i comuni colpiti erano diventati sette. Ad alimentare il grande incendio il forte vento di ponente, forza 3, che ha complicato anche le operazioni aeree di spegnimento. Allo stato attuale sono impegnati nello spegnimento ben tredici mezzi aerei e centinaia di pompieri e brigate anti incendio.
La zona colpita dall’incendio, informa l’Agenzia meteo spagnola AEMET, quest’anno ha avuto un grave deficit idrico, con oltre il 50% di precipitazioni in meno rispetto alla media. L’incendio sarebbe partito da un campo agricolo dove si stavano bruciando sterpaglie, a causa di una disattenzione. Il fuoco era stato acceso nonostante l’allerta massima per incendi decretata nella regione ed il divieto di accendere fuochi.
Quest’anno comunque per la Spagna è stato finora piuttosto positivo sul fronte incendi: molti meno rispetti agli ultimi anni nel periodo gennaio-maggio, anche grazie alla gran piovosità della primavera passata. Fino ai primi di giugno vaste aree solitamente già secche e soggette a incendi, si presentavano ancora verdeggianti grazie alle abbondanti precipitazioni cadute fra marzo e maggio.
Il rischio incendi è schizzato alle stelle da ieri nel sud della Spagna, così come nel sud Italia, come dimostra l’allerta del European Forest Fire Information System (EFFIS). A peggiorare questa situazione il forte vento. Proprio in queste ore gli incendi più gravi si stanno verificando in Sicilia.