Spazio: compie 10 anni l’osservatorio spaziale Pamela

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Si celebrano oggi, 15 giugno, a Villa Mondragone di Monte Porzio Catone, sede del Centro Congressi dell’Università di Roma Tor Vergata, i dieci anni di attività in orbita del rivelatore satellitare PAMELA (Payload for Antimatter Exploration and Light-nuclei Astrophysics), il più avanzato osservatorio spaziale per lo studio dei raggi cosmici. Inserito a bordo del satellite russo Resurs-DK1 con un vettore Soyuz lanciato nel 2006 dalla base di Baikonur, in Kazakhstan, PAMELA non ha mai smesso di acquisire dati, ottenendo risultati fondamentali ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Frutto di una collaborazione italo-russa cui partecipano Germania e Svezia, la missione è guidata dall’INFN e sostenuta dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Presenti al workshop organizzato per le celebrazioni della ricorrenza anche le numerose industrie, soprattutto italiane, che sono state coinvolte nella realizzazione dello strumento.

Il contributo scientifico di PAMELA è ininterrotto dal 2006. Pubblicati su Physical Review Letters lo scorso 13 giugno, i più recenti dati dell’esperimento evidenziano per la prima volta con estrema chiarezza gli effetti dell’attività solare e della polarità del campo magnetico del Sole sui raggi cosmici. Più in generale, l’ingente quantità di dati raccolti da PAMELA ha gettato nuova luce sui meccanismi di produzione, accelerazione e propagazione dei raggi cosmici nella nostra Galassia. Tra i risultati che hanno destato grande interesse anche al di fuori della comunità scientifica, vi è la scoperta inaspettata di una fascia di antiprotoni intorno alla Terra. Senza dubbio tra i più significativi e promettenti contributi scientifici della missione, c’è infine la prima misura sui flussi di positroni e antiprotoni, che – confermata in seguito anche da altri osservatori spaziali – ha permesso si aprire un nuovo campo di indagine sulla materia oscura.

Dieci anni sono trascorsi in fretta e siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti,” è il commento di Piergiorgio Picozza, responsabile internazionale dell’esperimento.“Per il successo di PAMELA sono stati fondamentali i giovani. Molti di loro hanno poi portato la loro esperienza anche in altri esperimenti e in altri campi, a livello internazionale”.

I dieci anni di Pamela“, commenta Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, “sono la testimonianza del successo di questo esperimento che ha permesso di approfondire in modo sostanziale la comprensione della fisica dei raggi cosmici e dei fenomeni di alta energia connessi con il Sole, nel contesto di una collaborazione internazionale guidata dall’ Italia e di una forte collaborazione tra Italia e Russia e fra ASI ed INFN. I miei complimenti al Prof. Picozza e a tutti i collaboratori per l’eccezionale successo di questo programma“.

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