Più di 100 ricercatori provenienti da tutto il mondo si riuniranno a Trieste dal 5 al 9 giugno in occasione del 18° convegno “International Symposium on Geodynamics and Earth Tides“. Organizzato dall’Università degli Studi di Trieste e dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale – OGS, sarà l’occasione per approfondire temi di grande interesse scientifico. Il convegno è promosso dall’International Association of Geodesy (IAG), dalla European Geosciences Union (EGU) e dal Dipartimento E. Caianiello dell’Università degli Studi di Salerno.
“Quest’importante convegno è sempre stato caratterizzato da un’evoluzione costante degli argomenti come risposta ai progressi scientifici e tecnologici” spiega Carla Braitenberg, dell’Università degli Studi di Trieste. “Nelle misure geodetiche di alta precisione, come quelle del campo di gravità e degli spostamenti, le maree terrestri costituiscono un segnale molto evidente. Generati per effetto dell’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna, permettono di ricostruire le caratteristiche dell’interno del nostro Pianeta e seguire le sue evoluzioni dinamiche“. “Adesso che conosciamo così bene il meccanismo delle maree terrestri, le informazioni vengono utilizzate per tarare le misure fatte da strumenti, a terra o da satellite, e verificarne l’attendibilità per lo studio di altri fenomeni, quali le deformazioni tettoniche o quelle indotte dai movimenti dei fluidi, naturali o legati ad attività umane” chiarisce Giuliana Rossi dell’OGS. Il convegno è stato ospitato a Trieste nel 1959 quando fu organizzato dai professori Antonio Marussi e Carlo Morelli. L’International Symposium on Geodynamics and Earth Tides si svolgerà nell’Aula Magna dell’Università di Trieste (piazzale Europa 1, terzo piano).