Il turismo gay & lesbian in Italia vale 2,7 miliardi di euro: e sulla scia delle unioni civili potrebbe aumentare

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Il turismo gay & lesbian in Italia vale 2,7 miliardi di euro. Una cifra che sulla scia delle unioni civili potrebbe gonfiarsi, secondo gli esperti. Intanto, i viaggi Lgbt cambiano volto grazie ai MILLENNIAL. Sono questi a muoversi di più, volando da un parte all’altra del mondo per partecipare con orgoglio agli eventi pride (31% contro il 19% dei cinquantenni). Fanno, inoltre, gran uso dei social per incontrarsi con persone del posto (56%). Il 60% visita almeno un gay bar. Sono i dati di una ricerca condotta su 20.000 persone nel mondo in 96 paesi relativi al 2015 e presentata oggi durante un incontro a Roma per promuovere la quinta edizione dell’Expo Turismo Gay che si terrà a Rimini dal 13 al 15 ottobre 2016.

L’Italia è una destinazione nota ai viaggiatori Lgbt – afferma John Tanzella presidente dell’International Gay and Lesbian Travel Association, l’unica riconosciuta a livello mondiale dall’Onu – ma con la nuova legge sulle Unioni Civili si trova in una fase di grande visibilità e popolarità mondiale come meta immancabile“. “I turisti Lgbt – prosegue Tanzella – vogliono visitare Paesi che supportano il loro tipo di relazione e spesso le scelgono per i loro viaggi di nozze, portando con loro amici e parenti“. Tra le scelte c’è anche l’Italia, soprattutto località lacustri. Parlando appunto di luna di miele, secondo la ricerca, mentre le Hawaii sono la meta preferita nel mondo con l’8% delle preferenze, molte destinazioni stanno beneficiando della marriage equality, soprattutto nei Paesi dove è possibile effettuare cerimonie in spiaggia. Per questo al secondo posto troviamo il Messico seguito in Europa dalla Francia (3% delle preferenze honeymooner al mondo). Un punto sotto la Spagna (2%) ritenuta un Paese sicuro ovunque e poi la Grecia.

Tra le destinazioni più amate dalla community Lgbt New York si piazza al primo posto, secondo la ricerca di Community Marketing & Insights, seguita da Los Angeles, San Francisco, Las Vegas e Chicago, tutte al secondo posto. Nella classifica internazionale dopo gli Usa tra le nazioni più visitate in Europa abbiamo l’Inghilterra al 7%, la Francia al 6%, Germania e Italia a pari merito al 5% e la Spagna al 4%, l’Olanda al 3%. L’Italia potrebbe essere la perfetta destinazione gay friendly perché il 58% dei viaggiatori Lgbt ritiene una priorità di spesa il cibo e i ristoranti. Con un distacco al 35% per l’Hotel. Ovvero: cosa si mangia è molto più importante del luogo in cui si dorme.

Poi, il 31% spende in musei. La destinazione dove si va a far visita a un amico Lgbt in cima alla lista è Fort Lauderdale. Il 40% dei gay al mondo e il 35% delle lesbiche ha un amico in queste città. Il 18% dei turisti Lgbt va in crociera. Se pensate che sia roba da vecchi vi sbagliate perché i MILLENNIAL la prediligono per il 91% qualora sia una crociera per tutti. Se invece è una crociera solo Lgbt scendono addirittura al 13%. La prima scelta di un turista Lgbt ricade su un hotel che appartenga a una catena nota, apertamente Lgbt. E’ l’opzione nel 54% dei casi per gli uomini e nel 47% dei casi per le donne. Nel 63% dei casi la prenotazione avviene direttamente sull’app dell’hotel. Il 46% la fa attraverso portali e agenzie online; mentre le agenzie di viaggio rappresentano solo il 10% in questa classifica di prenotazione alberghiera. Le donne lesbiche preferiscono accedere all’ospitalità, alle guide, ai trasporti della sharing economy nel 21% dei casi, gli uomini nel 17% (Airbnb, Uber, Wimbify etc). Si rivolgono a questi portali per risparmiare nel 59% dei casi, ma anche per stare in un luogo della destinazione dove sono certi che saranno ben accetti (56%) tra persone della loro stessa comunità.

Nel futuro il 9% delle lesbiche e il 4% dei gay nel prenotare un viaggio partiranno da portali sharing, loro strumento preferito di prenotazione. Continua il trend per cui le famiglie arcobaleno prediligono l’accoglienza ‘per famiglie’ piuttosto che ‘gay friendly’. Il 68% di loro preferiscono una destinazione in cui ci siano servizi per la famiglie. Il 64% sceglie un hotel per famiglie. Ogni anno cresce del 10% la percentuale delle famiglie arcobaleno che opta per una destinazione di questo tipo e segnano un regolare +5% le famiglie che scelgono un hotel di questo tipo. Non c’è stata fino ad ora un’attenzione a coppie gay anziane con nipoti, ma sono un grosso gruppo. Il 56% delle coppie gay di lunga data ha nipoti fino a 18 anni di età, e come tutti i nonni li porta spesso in vacanza: nel 28% dei casi per l’esattezza. Il pacchetto multi generazionale è importante per alcune destinazioni che ne fanno un baluardo senza pensare di includervi questo tipo di famiglie. Alcuni uffici del turismo dedicano parte della comunicazione al mondo Lgbt sui siti. Nella ricerca il 90% dei viaggiatori Lgbt ha dichiarato che trovare delle informazioni specifiche per loro in un sito significa sentirsi ben accolto nel paese che dovrà visitare.

L’86% ha dichiarato che un Ufficio del Turismo dovrebbe avere una pagina specifica per questo turista o comunque delle immagini di coppie anche dello stesso sesso in situazioni di vacanza e divertimento. Attualmente solo il 10% dei Tourist Board al mondo ha una sezione Lgbt sul sito. Per far conoscere itinerari, sicurezza, e la migliore ricettività gay friendly, prima dello svolgimento dell’Expo Turismo Gay di ottobre, il prossimo 19 giugno, in occasione del Milano Pride Week, un antico tram Atm si trasformerà in una discoteca arcobaleno pronto a ospitare chiunque, anzi, ad invitare tutti alla conoscenza e al viaggio per superare ogni pregiudizio. Ad animare il percorso, direttamente da Zelig, La Cesira e le sue amiche drag queen che delizieranno gli ospiti con tre ore di puro spettacolo. La manifestazione, che ha come main sponsor Airberlin, è patrocinata dal Consolato Usa di Milano, dall’International Gay and Lesbian Travel Association-Iglta, e dall’Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian.

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