L’Italia sembra cambiare rotta nella scelta delle candidature a patrimonio dell’Umanità e per la prima volta nell’elenco che dal 10 luglio sarà preso in esame dalla commissione dell’Unesco in sessione ad Istanbul manca una perla del Bel Paese. Tra le 29 candidature sottoposte alla 40ma Assemblea dell’Unesco spiccano due siti cinesi, che potrebbero mettere in discussione il primato italiano. L’Italia guarda già al futuro e punta sul patrimonio “immateriale” candidando per il 2017, la pizza.
I siti culturali europei proposti si trovano in Croazia, Gerecia, Spagna e Gran Bretagna, mentre tra quelli naturali domina l’Asia con candidature di Iran, Kazakhstan, Turkmenistan, Uzbekistan e Thailandia.
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