Se bere di tanto in tanto un bicchiere di vino a pranzo o a cena protegge il corpo dal pericolo di incorrere in malattie celebrali degenerative, eccedere con l’alcool significa sortire l’effetto opposto.
La correlazione cruciale tra alcol e Alzheimer diventa sempre più stretta, e se da un lato gli esperti consigliano di bere moderatamente un goccio di vino durante i pasti così da proteggere la mente contro l’insorgenza dell’Alzheimer, dall’altro abbondare nelle dosi comporta irrimediabilmente un fattore di rischio serio per la salute delle cellule celebrali.
I dati riportati dallo studio sono a dir poco allarmanti: il consumo di alcool in quantità significativa è infatti il responsabile primario della malattia un caso su quattro.
Gli alcolici infatti deteriorano le cellule e le sinapsi e aiutano la malattia a intaccare il cervello e a degenerare in maniera determinante.
”Questo risultato è significativo se si pensa che i cambiamenti biologici dovuti all’Alzheimer compaiono venti o trent’anni prima che si sviluppino i sintomi della malattia, quindi identificare i fattori di rischio precocemente è indispensabile” hanno sottolineato gli autori dello studio, che rivelano però l’altra faccia della medaglia: “l’astinenza assoluta provoca però un aumento notevole del rischio di sviluppare l’Alzheimer”.
Quindi è di fondamentale importanza consumare con moderazione alcolici così da creare una sorta di scudo protettivo per il cervello.